Dei piemontesi ANUDO vi avevamo già parlato su DLSO in occasione dell’uscita estiva del live video di Just, definendoli una delle next big thing dell’elettronica italiana.
In attesa dell’uscita del debutto ufficiale, prevista per febbraio 2016, un nuovo singolo, Fools, conferma le ottime sensazioni già percepite nel corso di questi mesi. Ve ne presentiamo il video.
Vista l’attesa per l’imminente uscita e la curiosità suscitata dal nuovo singolo, abbiamo colto l’occasione per scambiare quattro chiacchiere con il trio piemontese, per scoprirne genesi e programmi.
Quando avete dato il via al progetto ANUDO? Quali le ragioni della scelta del nome?
Abbiam iniziato il progetto circa un anno fa, ai tempi le motivazioni del nome c’erano chiarissime, a distanza di un anno ci è tutto un tantino più misterioso.
In poco meno di un anno avete ricevuto riscontri molto positivi, e il vostro debutto non è ancora stato pubblicato. Vi siete fatti un’idea del perché?
In effetti non abbiamo bene l’idea del motivo, ma siamo molto contenti della situazione; tour estero e una trentina di date in Italia con un solo pezzo fuori non ce lo saremmo aspettati.
Abbiamo presentato in anteprima il vostro video live di Just. Come vi approcciate alla performance sul palco? Che strumentazione utilizzate?
Come avrete notato nel video live, arrivando un po’ tutti dal punk, tendiamo ad una sonorità decisamente in face. Abbiamo un approccio piuttosto fisico, un po’ fuori dal tipico mood elettronico. A seconda della location in cui ci troviamo modifichiamo il set up, quando è possibile preferiamo utilizzare synth analog come Jupiter 6, Juno 106, Prophet 6, ma essendo enormi e pesanti abbiamo una versione lite in cui usiamo Microkorg e un paio di Korg Volca. Per le percussioni abbiamo due Octapad e vari midi controller; l’effettistica vocale è controllata interamente da noi tramite pedali e mixer. Tutto va in scheda audio dalla quale partono 8 in/out analogici e 4 digitali con i quali controlliamo anche i monitor in-ear. Siamo insomma molto indipendenti da un punto di vista sonoro, al fonico arrivano solo 2 output e 3 voci.
Avete tutti e tre storie e vite diverse: un laureato in matematica che produce aglio biologico in un presidio Slow Food ai piedi delle Alpi, un assistente sociale che offre supporto legale ai profughi rifugiati e un operatore turistico che fa consulenza per agenzie di viaggi. Come riuscite a conciliarle con l’attività musicale? Hanno in qualche modo influenza sui vostri pezzi?
Sono tre lavori che ci permettono di dedicar molto tempo al progetto, non mancano però situazioni fisicamente tese, ad esempio partire da Avellino alle 2 dopo il live per esser a Torino alle 9 in ufficio; e ci siam trovati sovente a viaggiare tutta una notte. Indubbiamente ne avranno ma non abbiam mai pensato prima a quali influenze possano avere i nostri lavori sulle nostre produzioni.
Fools è il vostro nuovo singolo. Presentatelo ai nostri lettori in tre parole.
CLUBBING. COGNAC. HANGOVER.
Il singolo è accompagnato da un interessante videoclip. Credete ancora nell’importanza di questa forma artistico-promozionale?
In realtà non giriamo il video per una questione promozionale, ci interessa molto esprimerci in più forme artistiche ed il visual/video è un aspetto che stiamo sviluppando, anche nei live.
Cosa dobbiamo aspettarci dal vostro album d’esordio?
Stiamo aspettando di capirlo anche noi, siamo in chiusura tracce, credo saremo in linea con il sound di Fools, ma anche qui nessuna certezza.