Round Zero è il nuovo disco dei Pugile, trio elettronico strumentale con base a Torino. L’ascolto ci ha incuriosito molto, tanto che abbiamo chiesto loro di raccontarci l’album traccia dopo traccia.
I Pugile si esibiranno all’imminente Jazz:Re:Found, non perderli.
Afronome:
“Sì, esiste uno punto ben definito in cui i ricordi si condensano intensi. Dentro, tra l’esofago, la bocca dello stomaco ed il pericardio. Da lì partono i racconti quando ricordi una bella esperienza nostalgicamente lontana, anche se il fiato puzza di delusione.”
Uh Selia du mi amor
Uh ah
Du Selia uh mi amor
Du ah
Nou masse liera
ouh tudu hasse
Nou masse liera ai
alloniu
Tu m m ah oh
Hop kink:
Notte fonda, bagaglio a mano, cuffie. “Hai stampato i biglietti?” – “Si si, li ho messi nella tasca davanti”. Il sottomarino si sposta sulla tangenziale nord diretto all’aeroporto, dopo un lungo processo di ricostruzione fisica. Le luci gialle dei lampioni danno il tempo giusto. Cadenzano la tranquillità eccitata di una nuova esperienza. Stai in piedi, bene eretto, punta i piedi al suolo, questa notte riparti finalmente.
Pliii soupa ai
cossoio bec
cossoiou ah!
Pliii soupa ai
cossoio bec
cossoiou ah!
BRSTL:
“Mi vedi?” – “Si ti vedo…” – “Sei sicura?” – “Si certo ho due occhi funzionanti e nonostante mi manchi qualche diottria, ti vedo” – “No ma io intendo, mi vedi anche con le mani? Con il naso? Con le orecchie? Mi vedi se non ti parlo e vorrei dire qualcosa che non so come dirti?”
“Si certo ti vedo, di cosa hai paura?” – “Ho paura di non essere accolto, di non essere capito. Non voglio svegliarmi domani mattina da solo o peggio accorgermi che ti stai rimettendo le mutande per uscire di nascosto e fingere di dormire per evitare l’imbarazzo. Perché non è detto che il caldo che adesso c’è sotto queste coperte domattina riesca a portarmelo a lavoro.” – “Capisco…”
Powselli
niu sa’bbllaa
Powselli
niu sa’bbllaa
Powse!
Jab:
“È successo di nuovo. Non ci posso credere. Dritto in faccia un’altra volta, tale e quale a quella precedente. Mi ritengo un persona abbastanza intelligente, una persona autoanalitica che ragiona molto sui propri limiti e difetti. Eppure ci casco sempre. Eppure ci sono cose che continuo a non voler sentire, nonostante mi vengano ripetute più e più volte. Mannaggia a me! Non ascolto mai abbastanza.”
Sei allo c’pà c’pà
c’pa c’pa auu…
Sei allo c’pà c’pà
c’pà c’pà auu…
Au
C’ma csseia au
C’ma csseia louh c’pà
C’ma csseia au
C’ma csseia locpa
Sei allo c’pa
c’pa c’pa
Sei allo c’pa
c’pa c’pa c’pa
Ennah:
“Tira su la testa!!!” – “Ma io…” – “Ti ho detto tira su la testa!!! Credi che ti lascerò qui a marcire come una pianta grassa sul balcone?” – “Ma io ho una paura fottuta non voglio…” – “NON VUOI?! Perché pensi di avere alternative?! Pensi di poter rimanere qui seduto nella tua pancia da obeso a rotolarti nel grasso della tua depressione?! Ti stai divertendo!? Rispondi!” – “No io non mi sto divertendo ma…” – “Niente ma! Alza la testa, dritto con la schiena e picchia allora! Non hai alternative”
hYatta_oh huu
hYatta_oh huu
Ennah polio ppa
Enneioh l’ppa
Biiideh
A’ssappa:
“Vedi quando si parla di combattimento bisogna tener bene in conto questa cosa. Tu sei tutte le parti che riesci a proteggere, sei il tuo mento se riesci a tenerlo in linea con il tuo naso e sei il tuo naso se riesci ad evitare che ti entri dentro il cranio dopo un diretto. Ma sei anche tutti quei punti del tuo avversario che riesci a colpire. Sei i suoi reni se riesci a sfiancarlo, sei la sua mascella se con un colpo secco la fai girare di centottanta gradi. Mi segui?” – “Si ti seguo” – “é una questine di affermazione. Ma anche il tuo avversario è tutti i suoi punti coperti e tutti i tuoi punti scoperti, chiaro?” – “Si” – “Quindi entrambe siete contemporaneamente voi ed il vostro avversario. Tu, anche se fai fatica ad accettarlo, sarai sempre il tuo peggior nemico”
Cmeia a’ssappa, a’ssappa so
Cmeia a’ssappa, a’ssappa
Cmeia a’ssappa, a’ssappa so
Cmeia a’ssappa, a’ssappa
Round zero:
“Hei!” – “Ciao…” – “Sei arrabbiato?” – “Si molto”. Affacciato alla finestra verso il cortile interno, nell’altra stanza gli altri fanno molto rumore e non sopporto le risate oggi. Non abbiamo mai parlato molto io e mio padre. Non lo guardo, lui mi poggia una mano sulla spalla. “Tempo al tempo ragazzo, tu sai incassare bene. Non ti preoccupare”.
Nou e’ehia shattlà hau
e’ehia shattlà
Nou e’ehia shattlà hau
e’ehia
Shabadà:
Se diventassi la vittoria o il traguardo, sarei finito. Se il podio, le luci dei flash della macchine fotografiche, il mio nome riecheggiante nell’arena, il miglior avversario da battere, la cintura, i soldi fossero quello che desidero, sarei polvere. Ma io sono lo sguardo di noi due mentre ci fissiamo le pupille e non voglio cedere neanche l’iride. Sono il paradenti che stringo per lo sforzo l’attimo prima di sferrarti un gancio ben piazzato sul mento. Sono tutte le corde saltate, i chilometri corsi, i sacchi colpiti e gli sparring partner che mi hanno aiutato e che ringrazio. Sono il male ai muscoli, la frustrazione e la rabbia che diventa impegno. Se non fosse così i miei guantoni sarebbero vuoti e troppo leggeri per mandarti K.O. Se non fosse così, non sarei abbastanza vivo per rimanere in piedi.
Accossoià pito
Accossoià huu
Accossoià pito
Accossoià huu
Sowda sel
b’lli ah endu
Sowda sel
b’lli ah endu!