Se per motivi generazionali non conoscete Bobby Caldwell vi potete considerare scusati anche se, quanti sono pratici di hip hop dovrebbero avere già una certa familiarità con la sua musica. Questo grazie ai campionamenti di alcuni dei suoi classici che hanno fatto da base per successi di nomi del calibro di Notorious B.I.G., Tupac Shakur e Common -quest´ultimo a prestare le sue rime all´eccezionale produzione di J Dilla in The Light. Il disco che segna il ritorno alla grande del sessantacinquenne cantante statunitense lo vede collaborare assieme al produttore e multistrumentista Jack Splash, che oltre ad essere leader dei Plant Life ha collaborato con numeri uno quali Alicia Keys, John Legend, Estelle, Cee-Lo Green, Missy Elliot, Kendrik Lamar, Solange e tanti, tanti altri. Il disco che questa strana coppia ha dato alle stampe di recente è uno dei più deliziosi che il pop ci ha regalato nel 2015, al suo interno uno stuolo di collaboratori di primo piano ed una raccolta di canzoni orecchiabilissime e fresche. Abbiamo colto la ghiotta occasione di parlare con loro di questo loro progetto, molto propriamente denominato Cool Uncle, e quello che ci hanno raccontato è testimonianza dell´enorme talento e modestia che solo professionisti di questo livello possono vantare.
Innanzitutto mi piacerebbe chiedervi come vi siete incontrati e come avete deciso di cominciare a lavorare assieme?
Jack: Ci siamo incontrati attraverso il profilo facebook che Mary Caldwell, moglie di Bobby, ha aperto per il loro cane di famiglia. Quando mi hanno contattato credevo che fosse uno scherzo visto che apparentemente era un cane ad inviarmi un messaggio! Però una volta che ci siamo incontrati a Miami mi sono convinto che era tutto reale. Per cui diciamo che devo ringraziare il cane di casa Caldwell per averci presentato. Il motivo per cui mi avevano cercato erano le interviste che ai tempi facevo per la mia band Plantlife, interviste nelle quali menzionavo sempre quanto amo la musica di Bobby Caldwell. –tanto quanto quella di Todd Rundgren, James Brown, Prince, Sly Stone e tanti altri- e pur non essendo un grande fan dei social networks sono contento che almeno per questa volta mi siano stati utili.
Bobby: Grazie ai social media ed al nostro bulldog di famiglia, Jack ed io ci siamo incontrati. Ci siamo dati appuntamento per una cena a Miami e dopo aver bevuto alcuni Jack Daniels abbiamo deciso di incontrarci nello studio di Jack, anche questo a Miami. Il primo giorno di lavoro assieme abbiamo praticamente scritto e registrato Breaking Up, che ha poi visto anche la partecipazione della sempre fantastica Denice Williams e di Eric Biddines un giovane rapper di Miami molto in gamba. Praticamente da subito mi sono trovato a pensare “Questa collaborazione può davvero funzionare”. Dire che il tempo che passiamo assieme è produttivo è davvero riduttivo.
Una domanda per Bobby: Eri a conoscenza della grande influenza che la tua musica ha su un sacco di musicisti più giovani, ed in particolare cosa ne pensi dei produttori hip-hop che hanno campionato le tue canzoni?
Bobby: Naturalmente, già nel 1997, quando Notorious B.I.G. ha usato il campionamento da My Flame per la sua Sky´s the Limit e poi un anno più tardi quando invece Tupac ha usato What You Won´t Do in Do for Love. Chiaramente non avrei mai previsto una cosa del genere e mi sento veramente lusingato per questo. È grande onore per me sapere che ci sono dei musicisti che amano cosi tanto la mia musica da decidere di campionarla o di farne delle cover versions. Ad esempio, The Light di Common ha regalato nuova vita a Open Your Eyes che era contenuta nel mio secondo album, uscito nel 1980. Tra l´altro John Legend ne ha inciso una cover per il suo album “Love in the Future”, di un paio di anni fà. Essere parte in un certo senso della generazione dell´hip-hop mi dà motivazione ed è fantastico vedere come alcune delle mie canzoni mantengano una tale longevità.
Una domanda per Jack: quali sono i tuoi brani hip-hop preferiti tra quelli che hanno campionato le canzoni di Bobby?
Jack: Questa è una domanda difficile ma se devo proprio sceglierne una, direi che la canzone più importante di Bobby, tra tutte quelle dalle quale è stato tratto un campionamento, sia Open Your Eyes. La ragione è che conoscevo personalmente Dilla e gli Slum Village e sò quanto amore e rispetto avevano ed hanno per la musica soul. Il modo in cui Dilla e Common hanno usato Open Your Eyes per The Light è veramente geniale, era molto di più di un semplice campionamento, si trattava quasi di una sorta di duetto moderno –con Common che rappava le strofe e il sample di Bobby che faceva da ritornello. Quella canzone per me è veramente speciale e per i fans dell´hip-hop statunitense definisce un momento veramente importante, nel quale artisti come Common, Erykah Badu, Cee-Lo, gli Outkast ed altri avevano un attitudine veramente molto positiva e rispettosa verso le donne –e questo penso sia una parte molto importante della musica soul in generale.
Un altra domanda per Bobby: il tuo stile vocale è molto particolare. Ad esempio, trovo sempre molto divertente notare che ancora oggi c`è chi è convinto che tu sia un cantante di colore, per come suonano i tuoi classici. Ci racconteresti come si è sviluppata la tua vocalità?
Bobby: Sia mia madre che mio padre erano nel mondo dello spettacolo. Si incontrarono mentre lavoravano entrambi nel musical “Summer Stock” ed ebbero anche il loro programma televisivo da Pittsburgh, sul vecchio Dumont Network. Sono cresciuto in una casa piena di musica, musicisti ed ogni genere di entertainers. Tra dischi che c´erano a casa mia, Frank Sinatra era il numero uno. Già da bambino ho imparato ad amare il suo stile vocale, assieme a quello di Nat King Cole, Ella Fitzgerald e Bobby Darin. Crescendo ho poi amato molto la radio in AM. Ero un grandissimo fan dei Beatles. Passavo ore ed ore in camera mia con la mia chitarra, imparando da solo a suonare ogni singola canzone da loro registrata. Ancora oggi potrei ascoltare i Beatles senza mai smettere. Naturalmente mi sono anche innamorato della Motown e del Philly sound… Jackie Wilson, James Brown, Marvin Gaye, la lista potrebbe andare avanti all´infinito. Praticamente il mio amore per la musica non ha confini. Quando otteni il mio primo contratto discografico con la TK Records di Miami, non mi ero prefissato di diventare un cantante di cosiddetto blue-eyed soul. È una cosa che è semplicemente successa, e mi sento molto onorato di essere considerato tale.
Un´altra domanda per Jack: dopo i tuoi dischi con il progetto PlantLife sei diventato un pò “l´uomo dietro le quinte”, lavorando con artisti di prima grandezza. Con questa nuova collaborazione sei tornato di nuovo sotto i riflettori in prima persona. Era qualcosa di cui sentivi la mancanza?
Jack: Penso che tutte le svolte che la mia carriera ha preso finora sia successe in maniera accidentale e naturale. Ad ogni modo, non sono mai del tutto nascosto dietro al mixer, anche quando mi trovo in studio corro dappertutto, ballo, mi immergo completamente nella musica. Per me non c´è molta differenza tra lo stare dietro le quinte e lo stare in prima fila sul palco. Quello che è importante per me è che la musica sia buona e che faccia felice chi ascolta. Ho sempre cercato di trasmettere amore attraverso la mia musica. Questo è uno degli aspetti più importanti del mio lavoro.
Ci raccontereste qualcosa dei cantanti che hanno collaborato a questo disco, del perchè li avete scelti e di quale è stato il vostro tipo di approccio?
Jack: Bobby ed io abbiamo contattato alcuni nostri buoni amici nell´ambito della musica e tra questi scelto coloro che sembravano più entusiasti di prende parte al nostro progetto. È stato un processo molto naturale e semplice. Praticamente tutti coloro che abbiamo raggiunto si sono detti entusiasti del fatto che io e Bobby lavorassimo assieme. Ed infatti abbiamo già alcune eccitanti idee riguardo a delle collaborazioni per il prossimo album di Cool Uncle!
Bobby: Conosco Deniece Williams già da diverso tempo, è una artista di gran classe. Non smette mai di sbalordirmi. La mia figliastra è una grande fan di Mayer Hawthorne, un paio di anni prima della fondazione di Cool Uncle mi ha portato a vedere un suo concerto a NYC. Quel tipo ci sà veamente fare, ha un talento incredibile. Per coincidenza ho poi scoperto che lui e Jack avevano già lavorato assieme in passato. Jack ha lavorato in precedenza anche con Jessie Ware, sono onorato di aver potuto duettare con lei. Eric Biddines ha scritto e rappato la sua parte in Breaking Up ed ha veramente fatto centro. Ci sono tanti generi ed artisti diversi ed abbiamo cercato di riunirne alcuni nell´album “Cool Uncle”.
https://youtu.be/H0aHhvJ3Vvo
Jessie Ware non è nuova al repertorio di Bobby visto che anni fà ha inciso una sua versione di What You Won´t Do for Love. Avevate già sentito di quella versione?
Jack: Conoscevo già quella versione. Ma quella non è stata la ragione principale per cui l´ho cercata. Mi piace molto quello che lei, i Disclosure, Dornik e la crew PMR stanno facendo a Londra. La voce di Jessie è bellissima ed ero convinto che si sarebbe accostata benissimo a quella di Bobby.
Bobby: Sono venuto a conoscenza di Jessie Ware tre anni fà, quando ha registrato la sua versione di What You Won’t Do for Love, Non mi sarei mai aspettato di avere l´opportunità di fare un duetto con lei ma la vita è sempre piena di piacevoli sorprese.
Un altra collaborazione d´eccezione è quella con Cee-Lo Green nella canzone Mercy. Secondo me un brano veramente toccante, il che è cosa rara nel pop di questi anni. Ci potete raccontare qualcosa a proposito?
Jack: Lascio raccontare a Bobby qualcosa a proposito del testo. Io ricordo la notte in cui Bobby ed io l´abbiamo scritta e registrata. l´avremmo ascoltata venticinque volte di seguito dopo aver finito perche sentivamo quanto fosse speciale. Fin da subito sapevamo che una interpretazione di Cee-Lo sarebbe stato fantastica. Per me è una di quelle canzoni senza tempo che và diritta al cuore di chi ascolta.
Bobby: Oh si, me la ricordo anch´io quella notte a Miami, quando abbiamo finito Mercy. Mia moglie è arrivata tardi in studio, quando abbiamo premuto il tasto play, ho notato le lacrime nei suoi occhi. La canzone è un ammissione di imperfezione, una richiesta di perdono e accettazione. Penso che sia un tema universale, la sostanza di tutto ciò che è l´amore. È stato un onore poterla cantare con Cee-Lo, devo ammettere di un provare un affetto particolare per questa canzone.
Più in generale, l´album è un bell´incrocio tra uno stile di produzione old school ed un approccio più moderno. Ci raccontate qualcosa a proposito della sua realizzazione?
Jack: Sicuramente abbiamo cercato di non imporci regole. La nostra intenzione era di miscelare di tutto all´interno del calderone e di stare un po’ a vedere che saltava fuori. È stato molto divertente realizzarlo per entrambi, ho tonnellate di strumenti musicali nello studio e così io e Bobby ci siamo ritrovati a correre in giro suonando questo e quello. È stata un esperienza entusiasmante perché siamo entrati ogni giorno i studio con cuore e mente aperti. Immagino lo possiate sentire in molte delle canzoni contenute nell´album..
Bobby: Immagino non sia una sorpresa il fatto che io provenga da una certa “vecchia scuola” di produzione musicale, e proprio per questo lavorare con Jack è stata un esperienza fantastica. Ho imparato ad uscire dalle mie solite metodologie e lasciare che Jack mi portasse ad adottare un approccio moderno. Ed è proprio vero che non ci siamo imposti nessun tipo di regola nella realizzazione di questo progetto. Siamo entrati in studio con i nostri distinti background per far succedere delle cose. Sono molto soddisfatto del prodotto finale.
Un ultima domanda: avete già in programma la realizzazione di un seguito di questo album?
Jack: Assolutamente si. Cominceremo a lavorare al nuovo disco in Gennaio!
Bobby: Hello Miami! Non vedo l´ora di cominciare a lavorare alla seconda parte di “Cool Uncle”.