Puntata speciale di Rifatti gli occhi per concludere l’anno in bellezza, che è un modo di dire ma anche esattamente quello che vorrei davvero, la bellezza. Quella ad esempio dell’aria che diventa acqua nel video di Emilie Nicolas, dove balene enormi nuotano tra le montagne come tra le onde, e noi rimaniamo lì a domandarci se i nostri polmoni sono diventati branchie. Oppure la bellezza del fil-rouge (stavolta nero) che racconta le storie intrecciato tra i chiodi nel video di Son Lux o ancora, quella della forza che sta dentro alle persone che hanno perso qualcosa, come nel bellissimo video dei Kodaline. La bellezza è racchiusa nei modi di vedere le cose, come in un viaggio con Google Street View (group_inou) o una panoramica a 360° (Björk), per finire a suonare la chitarra con addosso tutti i volti disegnati sulle banconote (Darwin Deez).
(nella playlist ci ho nascosto Colapesce e David Hasselhoff, i miei video scemi preferiti)
La verità è che questa più che una lista di video belli è una lista di storie in cui vorrei vivere.
Faccio così con la mano sul finestrino, creando un cerchio di trasparenze rispetto al resto del vetro appannato. Lo faccio sul finestrino dell’autobus ma vorrei farlo sulla vita, perchè lì fuori ci sono delle storie che sono bellissime anche se durano solo quattro minuti e non c’è nemmeno bisogno di soffrire aspettando per una settimana la prossima puntata.
Vorrei essere come le ragazze del video dei Chvrches e buttarmi dagli scivoli ridendo anche se ho esagerato col mascara.
I venti video belli:
e quello brutto, che è ovviamente: