Il Cielo Di Bagdad – No Bad Days
Esce oggi il nuovo disco de Il Cielo Di Bagdad, un disco che è allo stesso tempo lontanissimo e vicinissimo, ti sembra di sentirlo uscire dal finestrino un po’ abbassato della Punto parcheggiata lì davanti a casa e invece è proprio nelle tue cuffie. Possono le cose vicine sembrare lontane? Sì. Prendi per esempio me, seduta così sulla sedia in centro alla stanza, con il sole che mi cade addosso entrando dalla finestra. E ora guarda dietro di me, guarda la mia ombra sul muro, guardami mentre mi tocco i capelli o faccio il conto alla rovescia con le dita prima di accendermi una sigaretta. E ora dimmi: lo spazio tra te e la mia ombra non è aumentato? E io, non sono pur sempre io? E anche se più distante, hai provato per la mia ombra dei sentimenti fortissimi, come quando ti sei accorto che con il gomito alzato facevo un angolo retto perfetto, o quando hai visto che il mio orecchio destro è un po’ più a punta di quello sinistro. Mi hai sentita vicinissima, e guardata con un’attenzione con cui non mi hai guardata mai.
No Bad Days è così, come il mio riflesso sul muro, lo stesso muro su cui rimbalzano i riverberi delle chitarre e delle batterie elettroniche, lo stesso muro che fa risuonare la voce in tutta la stanza.
Un disco pop che sono due mani esperte di ombre cinesi e carezze sul collo.
– Valentina Rodella