Fin dalla sua nascita, G.O.D. – l’acronimo dietro al quale si cela il collettivo/setta Gang Of Ducks – si è distinto per il suo approccio multidisciplinare e per il distacco da qualsiasi vincolo di appartenenza, sia di scena sia geografico. Eppure, per quanto G.O.D. si possa definire una realtà deterritorializzata, possiamo individuare in Torino il luogo della sua genesi e in Berlino quello della sua evoluzione. Un’asse indissolubile dal quale i membri della gang traggono continui input che rielaborano nella loro ricerca artistica deviata.
Una ricerca che vanta una decina di release all’attivo, alcune delle quali firmate da artisti del calibro di Ital e S Olbricht, e alla cui normale attività discografica ora si aggiunge una serie di one night. Per il primo appuntamento, la loggia il collettivo ha deciso di riunirsi tra i mattoni bianchi del Superbudda, avamposto culturale torinese anch’esso votato alla sperimentazione e alla multidisplinarietà posto tra i blocchi di cemento di quel suggestivo complesso post-industriale che prende il nome di Docks Dora: uno spaccato di sociologia urbana torinese che nel corso di un secolo è stato scalo merci, cornice di club notturni e ora sede di studi di registrazione e piccole start-up.
La prima Gang Of Ducks Night, in programma giovedì, si presenta quindi come “esperienza d’ascolto, confronto e interazione tra luogo, inteso come scenografia attiva, e persone che lo popolano”. Un’occasione in cui poter assistere alle ipnotiche esibizioni del nostrano Dracula Lewis e del francese Black Zone Myth Chant – pseudonimo afro-psych-drone di High Wolf – oltre al soundsystem delle papere nere, che abbiamo raggiunto per farci raccontare la loro estetica attraverso 5 dischi.
Piero Umiliani (M. Zalla) – Problemi D’Oggi
Correva l’anno 1973 quando Liuto Records pubblicò questo lavoro, in seguito divenuto oggetto prezioso e introvabile fino a quando Black Sweat Records non si decise di ristamparlo a 42 anni di distanza. Quindici anni fa invece moriva il suo autore, tra i più grandi compositori italiani di sempre, che sotto vari nome de plume – tra questi quello di M. Zalla – dava adito ad interessanti esperimenti elettronici. Problemi D’Oggi è uno di quelli: un lavoro pervaso da una continua tensione – metafora del suo tempo – e ricco di elementi proto- frutto dell’adozione precoce di strumenti di ultima generazione in dialogo con quelli classici. Problemi D’Oggi è inoltre l’unico disco dei cinque il cui autore non è strettamente legato all’attività di Gang Of Ducks, ma per il quale i ragazzi nutrono infinito rispetto: “Umiliani è la storia”.
Quicksails – Mayville Dream
Effervescente disco kosmische, Mayville Dreams è un lavoro tanto eclettico quanto il curriculum del suo artefice, Ben Billington, tra le altre cose membro del trio free-jazz Tiger Hatchery e batterista dei Circuit Des Yeux. Un disco scelto per la coesistenza di “un approccio classico” e di “uno spiccato senso cibernetico”, quest’ultimo tratto fondante dell’identità del collettivo.
Datashock – Keine Oase in Sicht
Datashock è un collettivo tedesco attivo da ormai un decennio, che rappresenta – a detta delle papere nere – quello che G.O.D. sarebbe nel caso fondasse una band. Loro si definiscono “giovani punk con la pretesa di essere vecchi hippie” e il loro ultimo lavoro, datato 2014 e battezzato Keine Oase In Sicht (letteralmente Nessuna Oasi In Vista), disegna l’idea di un deserto, o meglio di un miraggio, grazie ad una psichedelia liquida e rituale.
Bellows – Rustl
Uscito ad aprile dello scorso anno su Boomkat Editions, Rustl è il quarto LP composto dal maestro dell’elettroacustica Giuseppe Ielasi insieme a Nicola Ratti. Un lavoro di musica concreta proteiforme, scelto dai membri della gang in ossequio a Ielasi, in quanto non solo autore di molti master di G.O.D., ma anche e soprattutto per il fatto di essere “uno dei piu bravi sound engineer in Europa”.
Traag – UPN50
UPN50 è un lavoro lo-fi techno, ricco di influenze post-punk e no-wave e costantemente accompagnato da vocals alieni. È l’ottava uscita della label, ma non la prima di G.O.D. in cui compare Travis Galloway, il quale è infatti l’autore della primissima pubblicazione G.O.D (“l’uomo che ha aperto le danze in gang”). Fatto che, sommato al legame affettivo della gang nei suoi confronti (“Traag è il nostro preferito della label”), gli permette di essere annoverato in questa cinquina.