I colori pastello dell´immagine di copertina di “A Minor Thought” fanno da rappresentativo biglietto da visita a questo che è il secondo album per il tedesco Sebastian Gentz aka Moomin e rispecchiano molto bene la house ariosa, dai contorni morbidi e piacevolmente sfocati intorno alla quale è improntata tutta la sua produzione. Accostabile per intenti e sonorità ai jazzismi della new wave di giovani produttori tedeschi quali Max Graef e Glenn Astro ed alla solarità di certe uscite di labels in ascesa costante come 1080p o Mood Hut, Moomin si affida a pochi, collaudati elementi e realizza tramite questi gradevolissime miniature che riportano la house ad una età dell´innocenza da molto tempo ormai lasciata alle spalle. Nel suo piccolo e senza voler reinventare nulla, il produttore aggiunge nuova, necessaria linfa vitale al genere.