Nel 2000 le elezioni presidenziali degli USA videro avvicendarsi, esclusi i più celebri e quotati George W. Bush e Al Gore, un’attivista di sinistra: Ralph Nader. La politica di Nader si incentra fondamentalmente sulla difesa dell’ambiente, della democrazia e soprattutto sull’umanitarismo; il suddetto si è reso protagonista infatti di alcune dichiarazioni piuttosto scomode, a cui gli Stati Uniti non sono certamente abituati, che gli sono valse la dizione di populista e ne hanno delineato la figura: un politico fermo e che non le manda a dire. Durante le elezioni del 2000, in ottobre, Ralph Nader ha tenuto uno dei suoi raduni più importanti davanti ad oltre 15000 persone al Madison Square Garden, riuscendo straordinariamente a catalizzare sull’evento l’attenzione popolare anche grazie ad un’esibizione musicale che coinvolse artisti come Eddie Vedder, Patti Smith e Ben Harper.
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Quella sera e davanti a quel pubblico, si esibì anche un gruppo hip-hop di Brooklyn, formato da Bigg Jus, Mr. Len e soprattutto da El-P, cuore e mente di quel progetto musicale chiamato “Company Flow”. I Company Flow in verità già all’epoca avevano alle spalle molti anni di musica, molti anni che separavano loro da quel 1993 in cui ANTTEX, producer del Queens, fece sì che i 3 artisti si incontrassero. Nel 1997 per la Rawkus Records uscì il primo album del gruppo: “Funcrusher Plus”. Oggi Funcrusher Plus (prodotto quasi interamente da El-P) pur facendo leva principalmente sul canonico boom-bap è considerato uno degli album più avanguardisti di quella seconda parte degli anni ’90 hip-hop ristagnante nel dovere di raccogliere l’eredità della Golden Age, ma ancora forse troppo immatura per distaccarsi dal sound della Golden Age stessa. Proprio nel dicembre del 2000 però i Company Flow ruppero con la Rawkus records decidendo anche, in totale armonia, di intraprendere carriere soliste. In verità, anche dopo l’esibizione al Madison Square Garden, la carriera di El-P, almeno numericamente, non decollò: le vendite di quel primo disco rimasero esigue e Jaime Meline non fu certamente conosciuto al grande pubblico ma poté comprendere, a seguito anche dei complimenti di Nader – e delle sue scuse, dato che i CF sostanzialmente attesero di esibirsi in uno stanzino in un clima di tensione palpabile – di come effettivamente potesse ritagliarsi la sua fetta di followers in quel panorama.
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El-P così fondò la Def Jux, etichetta che raccoglie l’amico Mr. Lif ed Aesop Rock tra gli altri e che rende quell’allora 25enne bianco di Brooklyn l’ El-P che oggi conoscono tutti. Nel 2001 viene rilasciato “The cold vein” , prodotto prepotentemente marchiato Def Jux realizzato dai Cannibal Ox, gruppo composto da El-P, Vast Aire e Vordul Megilah che rivedremo anche di recente:
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Nel 2002 invece è il turno del primo album solista del Producto: “Fantastic damage” ; in questi due episodi El-P scatena tutta la sua fantasia incasellando dei sample futuristici ed inserendo all’interno di molte tracce i synth che contraddistinguono la sua impronta musicale complessa e lisergica. Il compromesso che Meline offre è ottimo in quanto riesce a fondere nuovi elementi musicali nell’ambiente hip-hop senza distaccarsi da un approccio comunque classico ma non è ancora sufficiente per entrare in grande stile nel marcato musicale e per essere apprezzato anche da chi non è avvezzo all’hip-hop e non solo ai writer e b-boy del giorno zero.
Nel 2004 viene ridisegnata nuovamente la sua musica grazie all’uscita di “High Water” un disco che ha la pretesa, perfettamente rispettata, di fondere elementi elettronici a sonorità jazz che El-P ha ereditato da suo padre: Harry Keyes, pianista e jazzista con il quale collabora per creare una traccia targata Meline di un certo spessore.
Una grossa fetta della sua restante carriera, fino ad oggi, è stata in stallo dato che El-P continuerà ad essere un pezzo pregiatissimo dell’hip-hop underground e si rivelerà troppo ingegnoso per essere ignorato ed al contempo ancora troppo complesso per arrivare ai più. In questo limbo il newyorkese ci rimarrà ancora per parecchi anni, nei quali escono “I’ll sleep when you’re dead” prima e “Cancer 4 cure” poi. Un’esemplificazione della musica ipercinetica e futuristica di Meline è ravvisabile in “Drones over Bklyn”, contenuta in C4C:
La traccia, di matrice Orwelliana, fa riferimento ad un’invasione di un esercito meccanico dal quale l’umanità non può salvarsi ed in un verso particolare dà anche possibilità ad El-P di esprimersi negativamente verso buona parte dei suoi colleghi:
“You and me in the butane, supe a lame and he puffs up
little dragons of fad rap”
“Drones over Bklyn” è anche inconscia espressione di un allora inconscio profeta: il titolo della traccia richiama “Bombs over Baghdad” degli OutKast ed il figlioccio degli OutKast è un mc obeso di Atlanta conosciuto come Killer Mike. La svolta mainstream musicale di El-P arriverà nel 2011 grazie al direttore di adult swim che farà in modo di unire El-P ed il suddetto Michael Render: inizialmente l’mc di Brooklyn produrrà quasi un intero album per Render che darà vita a “R.A.P. Music” album contenente anche un paio di rime di El-P in una traccia battezzata semplicemente “Butane” . Da qui sarà un’escalation senza fine: i due formeranno i Run The Jewels, sputando due album omonimi in appena due anni e si scaglieranno in uno dei loro migliori episodi contro i succitati “little dragons of fad rap” palesando uno dei loro principali compiti nei versi:
“There will be no reprieve for the thieves
there will be no respect for The Thrones
no master mastered these bones
your idols all are my rivals
I rival all of your idols
I stand on towers like Eiffel, I rifle down all your idols
niggas will perish in Paris, niggas is nothing but parrots”
La traccia in questione è “Sea legs” e le scarpe che calpesta mentre viene riprodotta giacciono su un terreno piuttosto fertile ed importante. Se Cristo sulla croce ha perdonato un ladro, Killer Mike non ha intenzione di farlo nelle sue rime: il ladro in questione è 50 Cent, che molti anni fa ha ottenuto l’attenzione mondiale (ed un intero caricatore sul suo corpo) grazie a “How to rob” una sorta di dissing totalitario che l’ambiente digerì con moltissime difficoltà e fatica ancora a digerire.
Un anno prima dell’uscita di Run The Jewels 1, invece, vide la luce una delle più grandi operazioni di marketing musicale mai esistite: l’uscita di un album che vedeva alternarsi al microfono Kanye West e Jay-Z. Il titolo dell’album in questione lo ricorderanno tutti, così come il titolo e l’incontrastato impatto mediatico di uno dei singoli dell’album stesso:
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Anche grazie a tale espediente i Run The Jewels inizieranno a catturare attenzione ed i due (facciamo tre) capitoli della saga saranno semplicemente l’acme della carriera musicale dei due mc: Killer Mike riuscirà a ritagliarsi una posizione più che meritata, slacciandosi dall’effigie del protetto di Big Boi e André 3000 e potrà esprimere le sue invettive prettamente politiche in modo molto credibile mentre El-P sublimerà la sua musica senza semplificare o eliminare gli elementi fondativi di questa e potendo anche permettere una fruizione alla portata di tutti: difatti i Run The Jewels oggi assurgono a punto di riferimento di chi magari non ne capisce a pacchi ma ci tiene molto a prendere parte alle tavole rotonde di rappusi e no.
Durante tutti questi anni El-P ha fatto in modo che il suo nome arrivasse ai livelli a cui è oggi, non senza incomprensioni: precisamente c’è un aggettivo che spesso viene usato per descrivere la musica di El-P ed è “distopica” , definizione che sta stretta a chi ha ascoltato El-P ed ad El-P stesso. Saranno rammaricati gli incasellatori musicali di scuola schema Wikipedia ma racchiudere in un singolo termine un artista in grado di livellare il proprio stile accontentando puristi, hipster, arrivisti musicali e sprovveduti di varia natura è un’impresa che non può essere compiuta, soprattutto quando sei convinto di aver capito chi hai di fronte e poi ti ritrovi davanti ad un album eseguito interamente a miagolii.
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