In passato sede di alcune delle tappe del pellegrinaggio pre-festival, Milano è oggi la seconda casa della rassegna torinese che da più di 15 anni unisce pop e avanguardia sotto il nome di Club To Club. Dopo il successo della scorsa edizione, la manifestazione sabauda ha infatti deciso di accompagnare non solo la Contemporary Week di Torino, di cui è ormai un’ambasciatrice, ma anche una realtà in grande espansione e dal sempre più ampio respiro internazionale come MiArt: un sodalizio che va così a consolidare lo status di contenitore di arti e culture contemporanee che è Club To Club. L’evento, non riducibile quindi a semplice preview dell’evento madre di novembre, avrà luogo dal 7 al 9 aprile in tre diverse location del capoluogo meneghino: i Magazzini Generali, la BUKA e la Santeria Social Club.
I protagonisti? Primo fra tutti Arca, poliedrico producer venezuelano che incarna perfettamente la formula avant-pop del festival. Celebre per il suo lavoro solista, riscontro della sua solida impronta ed ecletticità, quanto per le sue incursioni nel pop come consulente di Kanye West in Yeezus e collaboratore di lusso di Fka Twigs e Bjork, Ghersi ha fatto anche da braccio destro di Dean Blunt, elusivo e controverso artista che da amorfiche produzioni in bassa fedeltà sotto il nome Hype Williams ha sviluppato una forma di songwriting urbano e malinconico. Concettuale quanto cazzaro (recentemente ha organizzato una mostra composta unicamente da una singola stock photo), Dean Blunt ha da poco cambiato ragione sociale in Babyfather, progetto (?) con il quale ha recentemente pubblicato un mixtape, Platinum Tears, e un brano (Meditation) proveniente dall’imminente nuovo lavoro per Hyperdub, BBF Hosted by DJ Escrow. Chi sia DJ Escrow non lo si è dato sapere, ma il succitato brano – così come altri due del lotto – vede proprio l’intervento delle mani illuminate di Ghersi, unico nome, insieme a quello della compositrice e producer Mica Levi, a comparire nell’ancora sfuggente progetto. Un triumvirato che si riunirà proprio a Club To Club l’8 marzo tra le decorazioni retrofuturiste della BUKA e al quale si aggiungeranno le conturbanti trame hi-tech di M.E.S.H. e la techno deviata di IVVVO.
Il giorno precedente invece sarà la cornice delle allucinazioni degli Animal Collective, reduci dall’uscita di Painting With, ultimo capitolo della loro longeva e schizzata parabola artistica. Un trip gioioso e colorato al quale verrà affiancata l’esplosiva alchimia afro-portoghese della Principe Records, realtà che esporta i suoni di quel crocevia identitario che è la periferia di Lisbona sui dancefloor internazionali. In sua rappresentanza, due centroavanti da sfondamento: DJ Marfox e DJ Nigga Fox, che spazieranno dalle casse rullanti della batida ai BPM lenti e sensuali della tarraxinha, da una kuduro spietata all’afro-house. Due set caotici, ai quali aggiungerà una patina glossy la (finta) popstar GFTOY, icona – insieme a Hannah Diamond – della compagine più edulcorata del collettivo/label PC Music.
A completare un cartellone già di per sé succulento ci penserà infine la Diagonal, ricettacolo di suoni di ogni sorta, che sabato 9 aprile festeggerà il suo primo lustro di vita a #C2CMLN. Tre i portabandiera che spegneranno le candeline: Not Waving e i due boss della label, Jamie e Powell. Un’occasione che si prefigura come un graditissimo déjà-vu per chi trascorse la giornata conclusiva dell’ultima edizione di Club To Club nella rovente seconda sala del Lingotto, quella Gialla della Redbull Music Academy, di cui Not Waving e Powell fecero letteralmente terra bruciata. Le aspettative non possono quindi essere delle migliori, soprattutto se considerato che questa volta ci sarà Jamie a controllarli (si fa per dire) e il nostrano Bienoise ad accompagnarli; quest’ultimo pronto, oltre a rappresentare la nuova onda italiana insieme al cervello in fuga Not Waving, a portare sul palco il suo ultimo lavoro, Meanwhile, Tomorrow.