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Per mostrarvi in anteprima il video di “I’ll Get Up”, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Novamerica, artista esordiente quest’anno con un album omonimo tutto rock, psichedelia e pianoforte.
Chi è Novamerica?
Novamerica è un progetto nato un paio di anni fa quando ho iniziato a scrivere i brani dell’album. Prima venivo da un’esperienza diversa: ero produttore di musica elettronica principalmente da ballare, anche se fin da piccolo ho studiato pianoforte jazz e ho sempre composto brani miei, anche senza pubblicarli. Il progetto elettronico è morto per divergenze musicali e artistiche con il collega con cui lavoravo. Allora ho pensato di buttarmi completamente sulla composizioni di brani nella forma di canzoni, quindi un modo totalmente diverso di fare musica rispetto all’elettronica destinata ai club. Mio nonno prima di morire mi regalò un pianoforte degli anni ’30 che ha un suono molto particolare e ho iniziato a comporre con quello. Ho scritto tutti i brani usando questo strumento che ho portato anche in studio per registrare il disco.
Che cos’è Novamerica?
Novamerica è uno stato immaginario. Un filosofo indiano, Jiddu Krishnamurti, che ha scritto le sue opere principali negli anni ’70, descrisse come la nostra mente viva in un costante dualismo: da una parte come sono le cose, dall’altra come vorremmo che fossero. Questo dualismo crea conflitti a livello psicologico e quindi anche insoddisfazione. Novamerica per me rappresenta il come vorremmo che le cose fossero. È uno stato che possiamo definire ageografico, uno stato mentale, una sorta di utopia, quello stato immaginario dove vorremmo emigrare perché corrisponde allo stato di cose ideali. Per Novamerica ho creato anche una bandiera, quella presente sulla copertina dell’album, che piano piano vorrei caratterizzare sempre di più con storie o anche qualcosa di grafico, sempre attorno a questo stato immaginario.
Come è nata l’idea del video?
L’idea del video, che è stato girato tra Venezia e Treviso, gira attorno a questa frase della canzone che è “running to god”. I miei testi sono abbastanza astratti perciò non hanno un significato specifico, ma io e Cheap Movies, nome d’arte del regista del video, siamo partiti da questa immagine che è pure collegata al titolo del brano “I’ll Get Up”. Infatti, all’inizio ci sono io che mi alzo dalla strada e da questo risveglio parte un viaggio per arrivare a una chiesa. Il video quindi è la storia di questo prete che durante la notte trasgredisce la sua fede e va a fare feste, poi la mattina si sveglia per strada ancora mezzo ubriaco e va in chiesa.
In questo viaggio, quale collegamento lega Novamerica e la religione?
Secondo me non c’è un collegamento diretto. Al contrario, questo filosofo indiano cui Novamerica fa riferimento, diceva che non è necessario avere una religione. Il discorso della chiesa non ha a che fare col discorso di Novamerica, perché Novamerica non ha a che fare con nessuna fede. Quindi la storia del prete è più una metafora. La frase “I’ll get up” si può ricollegare al concetto di rialzarsi dopo aver subito un grave urto psicologico. Mentre in realtà “running to god” è una cosa che sto mettendo in dubbio: il video è una sorta di interrogativo metaforico attorno a questa frase.
Il disco di Novamerica, fuori per La Valigetta, puoi ascoltarlo qui.