C O M E T è il primo LP di L I M, moniker di Sofia Gallotti. Dopo l’esperienza con gli Iori’s Eyes, Sofia ha prodotto un disco brillante, che esce dagli schemi del tipico pop italiano per spostarsi verso sofisticate sonorità synth-pop. C O M E T è un disco personale ed introspettivo, basato sulle esperienze personali dell’artista che si intrecciando ad un’estetica curata nei minimi dettagli, dagli artwork alla nomenclatura. L I M non si risparmia e, con questo album, diventa uno dei nomi più interessanti del panorama italiano. In occasione della release, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Sofia, che ci ha raccontato un po’ del suo scintillante mondo.
Ciao Sofia! Com’è stato il passaggio da suonare in una band -Iori’s Eyes- a produrre da sola la tua musica?
Non è stato un passaggio intenzionale, dal momento in cui gli Iori’s si sono fermati ho avuto più tempo per produrre e avevo delle cose da dire, dei pezzi. Ho incontrato RIVA, gli ho fatto sentire i provini dei miei pezzi e la musica di L I M ha preso la forma attuale. È nato tutto da un momento di profonda solitudine e cambiamenti, confusione e difficoltà, il disco è uscito così credo anche per esorcizzare tutti questi elementi.
Come hai composto C O M E T? È un lavoro molto personale, ti sei esposta molto mettendo la tua immagine in copertina e hai cantato e suonato da sola tutti i pezzi. Cosa ti ha influenzata? Come mai hai deciso di includere una cover di Sugar me?
È un EP che ho scritto un un periodo particolare, ho iniziato a scriverlo in scozia nel 2013 dove ho gettato le basi per C O M E T, poi è continuato a Milano dove sono nati tutti gli altri pezzi.
Ho registrato molte take in casa, nel mio sgabuzzino allestito a sala registrazioni, e per i take di voce di Game Over e All the Past sono stata in studio con Federico Dragogna, che ne ha diretto la produzione. Sugar Me è stata una idea di RIVA, era un momento in cui gli ascolti comuni andavano verso un mood sexy, anni settanta, più lounge che disco. Ascoltavamo Mort Garson nella sua versione più sensuale fino ad arrivare a musica pornografica giapponese anni 70. Prendere un pezzo come Sugar Me, il suo testo e rallentarlo e renderlo più epico e drammatico sembrava la cosa giusta, si inseriva perfettamente nell’atmosfera e nelle sonorità del disco.
Sei riuscita a creare un’estetica molto forte intorno al tuo personaggio, dalle bellissime immagini promozionali alla nomenclatura del tuo nome e dei tuoi pezzi, fino ovviamente ai testi che hai scritto. Come sei riuscita a creare questa immagine?
Grazie alle persone che collaborano al progetto, che sono un piccolo gruppo di amici. Anna Magni per la cura della grafica e di tutte le immagini che riguardano L I M; Tora Cellini, Giorgio Calace, Karol Sudolski registi del video di C O M E T; Pietro Parisi e Karol Sudolski per i visual che portiamo nei live. Tutto segue una idea di base di liquidita’, deformazione, morbido, fluido, loop, mantra, è una riflessione personale, come se fosse un discorso rimasto all’interno troppo a lungo ed uscito all’improvviso.
Parlando ora di live, quali sono quelli che aspetti di più? Come pensi di trasporre la tua estetica durante il live?
In realtà quasi tutti, sono tutte date molto interessanti quelle che mi aspettano, dal Glue a Firenze, a Como all’ interno di un museo archeologico, a Torino all’Astoria, al Mi Ami a Milano, a Bologna all’indie PRIDE, e molti altri. Il tour è appena iniziato e ho date fino ad Agosto, e sono le mie prime esperienze su un palco interamente da sola. Il live è inserito in una cornice di visual che cercano di creare un immaginario e una dimensione visiva molto vicina alla musica e al suo senso.
Per quale motivo hai deciso di cantare in inglese? Cosa pensi e come ti rapporti con il panorama italiano?
Io purtroppo di musica in italiano di adesso ascolto veramente poco, amo di più gli autori classici o semi sconosciuti degli anni 60, 70 e 80. Battisti, Battiato, Mina, Tenco, Piero Ciampi. Del panorama italiano attuale conosco solo i progetti che portano avanti o nei quali collaborano degli amici, come GIUNGLA, MYSS KETA, Cosmo, Sylvia, PoP_X.
Siamo giunti alla conclusione, che cosa ci dobbiamo aspettare da L I M in futuro? C’è qualche artista in particolare con cui ti piacerebbe collaborare?
Vi potete aspettare un nuovo video e un EP che è già in lavorazione, ci sono già cinque pezzi.
È uscito molto di getto, ora io e RIVA stiamo pensando a come portarlo avanti, che direzione e intenzione dargli. Alcuni pezzi li suono già durante il mio live. Mi piacerebbe moltissimo collaborare con alcuni artisti italiani, qualche amico, sempre del mondo della musica elettronica italiana che è sempre più viva e stimolante ma sono aperta a tutte le esperienze che possono presentarsi. L’importante è che il risultato sia qualcosa di bello, faccio musica solo per quello.