Di territori inesplorati, capitoli che si chiudono e nuovi inizi.
Questo è “Voyages By Starlight” di Tom Adams uscito per Kowloon Records: un EP registrato in un solo pomeriggio e in presa diretta.
Atmosfere dilatatissime, una voce morbida e tutto quanto leggerai qui sotto (dopo lo streaming).
Voyages By Starlight
Uno dei temi principali dell’Ep è raccontare l’inizio di una nuova storia, ma al tempo stesso anche l’ultima pagina della storia precedente.
È lo spazio di mezzo, l’arrivo a destinazione che porta all’inizio di un nuovo viaggio.
Ho voluto che questo fosse il brano di apertura per rendere quest’idea, creando sia un senso di attesa che un senso di risoluzione.
Seven Birds
Il Regno Unito ha un sacco di uccelli migratori e, come il tempo diventa più freddo, questi uccelli migrano insieme verso climi più caldi, spesso viaggiando per centinaia di miglia.
Uno dei posti in cui si radunano è una grande spiaggia vicino a dove sono cresciuto e lì, in alcuni periodi dell’anno, puoi trovare migliaia di uccelli che ti volano sulla testa pronti a migrare: è un’esperienza incredibile.
“Seven Birds” è stata in parte ispirata da quest’esperienza.
Fade
L’ultima pagina di una storia.
Stellar
Le prime parole di un nuovo inizio.
The Last Farewell
Questo pezzo è stato ispirato alla prima traversata della Groenlandia con gli sci realizzata nel 1888 dall’esploratore norvegese Fridtjof Nansen.
Nansen ha scritto un fantastico resoconto della spedizione, di cui ho una copia originale regalatami dai miei genitori.
Il libro ha un sacco di meravigliose descrizioni della regione artica, del ghiaccio e del silenzio della natura.
Il più sorprendente per me, comunque, è stato il passo in cui Nansen ha descritto l’abbandono dell’Islanda, ultimo porto sicuro prima di raggiungere la Groenlandia.
La spedizione si stava dirigendo verso l’ignoto e forse anche verso la morte.
Il passo è bellissimo e per me è quasi metafora della bellezza di dare tutto quello che hai per seguire i tuoi sogni.
Ecco un breve stralcio del racconto:
(June 4th, 1887)
“As we leave the land behind us we are followed by hundreds of kittiwakes, in
billowy masses of white and blue, chattering in endless chorus, now sinking as
they swoop low on extended wing over the vessel’s wake, now rising as they soar
lightly in their graceful evolutions up towards the blue sky. Between heavens and
sea is the black form of the ‘Jason’, labouring and moaning as her engines drive
her westward. Behind us the rocky coast of Iceland, a fringe of violet blue, is slowly
sinking in to the sea. Behind us lie home and life: what lies before us? We cannot
tell, but it must be beautiful. A start on such a night is full of promise.”