DMA’S – Hills End
Erano gli anni 90 e dopo il periodo storico della Madchester degli Stone Roses, The Smiths e Joy Divison , si faceva sempre più prepotente l’idea della “Cool Britannia” data dalla fine del Tacherismo. Questa ventata di ottimismo e aria nuova diede vita al Brit-Pop, che durò solamente un battito di ali ma ci regalò nuove sonorità e dei gruppi che ancora oggi amiamo e ricordiamo come gli Oasis, i Blur e di seguito, influenzati da questi, gli Arctic Monkeys, i Kasabian ed i vari progetti di Pete Doherty.
E invece nel 2016, quasi per caso, ci ritroviamo nelle orecchie, ritornelli molesti, una voce particolarmente cadenzata e riaffiorano subito quelle sensazioni e ricordi.
A suonare sono gli australiani DMA’S , nelle loro vene scorre sangue britannico.
Se pur considerati da tutta la critica gli Oasis australiani, per il loro abbigliamento sportivo, il ghigno perenne alla Liam Gallagher e la presenza dell’ex produttore della band di Manchester Mark “Spite“ Stent, nelle dodici tracce che compongono il disco è possibile riscontrare echi degli Stone Roses dei La’s ma anche dei Blur di “Leisure” e dei primi Arctic Monkeys.
Il risultato non è una centrifuga di brit-pop, ma anzi un disco di ottime canzoni, alle volte didascaliche, ma piene di Union-Jack.
Ma qualcosa si muove anche oltre il mondo del Brit-Pop, infatti brani come Straight Dimension riportano alla luce il pop anni 80 e la provenienza australiana influenza la band da sonorità shoegaze e dream pop, che ritroviamo nel brano finale, Play It Out.
Hills End è un album costruito a regola d’arte con l’effetto nostalgia a portata di mano.