Il disco d’esordio dei Belize si sviluppa a mosaico grazie alle varie influenze dei componenti del gruppo, offrendo una visione musicale davvero ampia che spazia dall’hip hop all’elettronica senza tralasciare il cantautorato italiano che ci sta appassionando negli ultimi anni.
Tutte le grafiche, dal logo dei Belize alla copertina del disco, sono disegnate da Giacomo Fumagalli, in arte Aloha Project; classe ’94, si avvicina al mondo dei graffiti al liceo e l’affinità alla Lowbrow culture costruisce un proprio immaginario surreale/tragicomico inconfondibile. Ha curato le grafiche di diversi brand e pubblicazioni internazionali oltre che aver partecipato ad esposizioni in giro per il mondo.
CHECK IN : Una di quelle sere in cui tutto va storto, o in cui ti fai andare storto tutto (personalmente sono un campione in questo), e cominci a pensare agli amici che sono andati via e alle ragioni che invece ti tengono legato alla città. E’ uno degli ultimi brani che abbiamo scritto e musicalmente volevamo fare qualcosa di diverso, abbiamo chiesto un consiglio ai Notwist, che ci hanno detto testuali parole “le batterie fatele con la voce tanto poi col distorsore non se ne accorge nessuno”.
DUE : è la primissima canzone che abbiamo scritto e non ci siamo nemmeno accorti di averlo fatto. Erano le prime volete che ci trovavamo a suonare, non c’era un progetto e nemmeno delle aspettative, c’era un giro di chitarra, un ritornello, la strofa fatta da Disa e un idea per un video. Davanti al computer non avevamo mai dubbi, sembra stupido ma è quasi come si fosse scritta da sola ( purtroppo un caso isolato, gli altri pezzi hanno avuto bisogno di chilometri di litigate su messenger). Quando abbiamo visto che il brano aveva riscosso delle attenzioni abbiamo deciso di concretizzare l’idea di fare musica insieme, abbiamo trovato un nome e iniziato a scrivere nuovi brani.
BOVISA A MANO ARMATA : è il brano che ha cambiato più forma di tutti, nella sua prima versione, di circa tre anni fa, conteneva anche dei campioni di Skrillex, poi grazie al cielo è arrivato Simone Lanza (Waxlife) a metterci la cassa dritta.
SPAZIOPERSO: puh cha puuuuh chahahstrsrrrrrrrrcha puh hhh ppppppp crash è la nostra preferita del disco.
QUANDO LA CITTA’ DORME: A Milano in zona Porta Venezia c’è un bar che si chiama Rainbow Cafè e dietro il bancone ci sono Eli e Berry, vengono dall’Eritrea, hanno sempre il sorriso e si beve bene, anche alle 5 del mattino. Poi metti che Berry ha una cultura musicale pazzesca e ogni volta che metti piede nel locale scopri un sacco di musica nuova e, di conseguenza, nuovi beat da scopiazzare. Il Rainbow è stata una delle scoperte più belle da quando vivo a Milano, quando trovi il tuo bar puoi anche dire che la città in cui vivi sia “casa tua”, l’atra “grande scoperta” di Milano è stata invece la fascia oraria tra le 5 e le 7 del mattino, l’unico momento in cui in una città così frenetica si riesce a essere liberi da tutte le influenze esterne, dal lavoro, dalla moda, ecc. In questo caso devo ringraziare Dino Buzzati per le dritte, in un universo parallelo mi sarebbe piaciuto offrigli un Araki al Rainbow.
DECIDERE : L’ultimissimo pezzo che abbiamo scritto. Simone (Lanza aka Waxlife) ci ha aiutato nella produzione del disco imponendoci anche di scrivere un pezzo in più, lo abbiamo scritto in una settimana tutti insieme, ci tengo a ringraziare la Critter & Guitari per aver inventato il Pocket Piano, senza di loro non ce l’avremmo mai fatta.
24/7: Varese è una delle città più piovose d’Italia, volevamo farlo sapere a tutti, ma per non essere troppo provinciali ci abbiamo aggiunto un’altra provincia, quella Anconetana con il featuring del nostro MC preferito, Niki Campagnoli in arte Disa. In ogni caso, come quasi tutte le band Trip Pop al mondo, non potevamo farci mancare il pezzo in scala discendente.
CECILIA: è stato il nostro secondo singolo, più o meno come per Due l’abbiamo scritta per combattere la noia Varesina, non sapevamo ancora cosa avremmo fatto dopo, volevamo solo divertirci e per divertirci ancora di più abbiamo collaborato per la prima volta con Waxlife.
LOVELESS : Loveless è forse l’unico pezzo propriamente “elettronico” che abbiamo fatto, rientra anche questo tra i primi pezzi e stavamo giocando con un po’ di suoni e modi di scrivere. Più o meno tutti i brani del disco li abbiamo registrati in un garage in zona Varese registrando e suonando noi quanti più strumenti possibili, in questo caso invece hanno vinto il computer e midi. Per sentirci meno in colpa abbiamo dovuto citare quanto di più lontano ci fosse da questo mondo, i My Bloody Valentine.
CV pt.1: Quando mi sono trasferito a Milano per lavoro vivevo in una stanza a Chinatown, avevo un letto una scrivania e il pianoforte. Questa è la prima canzone scritta in quella casa e in quella città, personalmente sono molto affezionato a questa canzone, scriverla è stato un po’ come dire “ok questa è la tua nuova vita, abituati subito alle cose brutte e concentrati su quelle belle”. Ovviamente ai tempi non avevo ancora scoperto il Rainbow se no non avrei mai avuto il tempo di sentirmi solo a casa. Come per la maggior parte dei brani nasce come una semplice linea melodica piano voce a cui poi lavoriamo tutti insieme, ha cambiato molti arrangiamenti nel tempo, ma solo grazie ad un altro uomo d’acqua dolce come noi, che ci ricorda quanto siamo fortunati, ha trovato una struttura definitiva.
CV pt.2 : CV l’abbiamo sempre suonata con anche una lunga coda, quando poi ci siamo messi a registrare il pezzo abbiamo deciso di registrare anche questa coda, ma non volevamo farla uguale a come la suonavamo, per cui abbiamo chiesto aiuto a SLW. Chi è SLW, per questioni contrattuali sue, non ve lo possiamo dire, è un nome inventato da noi, ma penso che non sia troppo difficile capire di chi si tratta .
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