“Lunar Love” è un album concettuale diviso in 4 movimenti: The Journey, The Awakening, The Experience, Close Encounters.
Noi siamo le forme aliene, gli abitanti della stella “Adhara” e viaggiamo verso il pianeta Terra in soccorso dell’uomo.
“Lunar Love” è anche un tributo all’amore quello puro senza barriere e senza limiti di luogo e tempo.
(The Journey)
01 Alfa
Alfa rappresenta l’inizio di tutto. L’inizio del nostro viaggio verso il pianeta Terra.
Poche note di Hang (strumento musicale idrofono in metallo) sviluppano una cellula melodica molto semplice ma accattivante.
Durante una session di registrazione qui a Berlino il percussionista Christoph Matenaers provava alcune percussioni etniche e stavamo valutando assieme la scelta di strumenti per registrare dei brani.
Stavamo ascoltando “Possible Musics”, un bellissimo disco di Jon Hassell e Brian Eno.
Poi quasi per caso è arrivata l’ispirazione per Alfa. Abbiamo quindi registrato. 1st Take. A volte succede.
02 Adhara
Adhara è la nostra casa: é il nome della stella da cui proveniamo (stella realmente esistente situata nella costellazione del Cane Maggiore) e il nostro viaggio verso la Terra parte proprio da lì. Musicalmente è un incontro tra la musica Gnawa, il Blues e il Dub.
Ricordo che stavo ascoltando “Game, Dames and Guitar Thangs” primo fantastico album da solista di Eddie Hazel (il mio chitarrista preferito) figura di riferimento dei Parliament-Funkadelic. Durante la studio session chiesi a Davide Angelica di approcciarsi al brano con uno stile chitarristico che ricordasse appunto Eddie e il primo Santana.
03 Totem Feat. Anthony Joseph
Il primo brano vocale del disco e anche brano di chiusura del primo movimento, The Journey.
Il riff di Wurlitzer di Alex Trebo può ricordare un’ ostinato di un brano di Fela Kuti mentre la ritmica è un incontro tra un ritmo Gnawa (vedi utilizzo delle Krakebs di Danilo Mineo) e un beat hiphop minimale. Durante la session chiesi ad Anthony Joseph di approcciarsi vocalmente come se fosse un Rap primordiale, un po’ alla “The Last Poets” per intenderci. Il testo è molto profondo, ispirato dalla scomparsa di un caro amico di Anthony e riadattato per la canzone.
(The Awakening)
04 Spaceship: Earth Feat. Anthony Joseph
Spaceship è il primo brano del secondo movimento e brano chiave di “Lunar Love”.
Attraverso il testo di Anthony si evince il concept del disco. Chiesi ad Anthony di rielaborare alcune scritti di Sun Ra e trattare l’argomento del viaggio cosmico dove il pianeta Terra è la destinazione, non la partenza.
Musicalmente è un midtempo Funk abbastanza minimale adagiato su una drum machine fine anni 70 (Maestro RJ1 Rhythm Jester ).
La voce di Anthony è contrappuntata dalla marimba di Pasquale Mirra che ho trattato con un “Dual Digital Delay” anni 80.
05 Omega
Omega rappresenta la pioggia stellare, un gruppo di comete che scende verso la Terra.
Sono un paio di sintetizzatori che Alex Trebo ha suonato direttamente su Tape e poi ho rielaborato. Due minuti di psichedelia sonora. Può ricordare l’ utilizzo dei sintetizzatori di Giorgio Moroder o Jean Michel Jarre.
06 Lunar Love
La traccia che da il nome al disco, dunque abbastanza emblematica.
Eravamo qui in studio a Berlino Ale ed io e stavamo provando alcune nuove direzioni musicali.
Ho iniziato a suonare con la batteria un groove abbastanza lento sui tom in stile africano e Ale quasi istintivamente ha iniziato a suonare una clave reggaedub al pianoforte.
Abbiamo fatto un paio di registrazioni e successivamente abbiamo iniziato a lavorare sulla frase tematica. Ale aveva suonato una melodia quasi in scala Etiope e mi piaceva molto il connubio con la ritmica. Poi abbiamo aggiunto il basso synth (il Wersi Bass sintetizzatore tedesco anni 80 poco conosciuto ma molto interessante) Successivamente in post produzione ho aggiunto elementi minimali di drum machine (la Berlinese MFB Tanzbär drumcomputer). Così stava nascendo “Lunar Love”.
(The Experience)
07 The Barber Feat. Anthony Joseph
The Barber racconta di un’esperienza diretta con un barbiere.
Dal punto di vista musicale è un brano reggaedub contaminato dall’utilizzo delle percussioni chiave nella musica Gnawa, le Krakebs (in questo caso non in metallo ma in legno per rendere il contrappunto ritmico più morbido) La chitarra accenna una ritmica reggae morbida solo nei ritornelli e la marimba gioca da contrappunto alla voce di Anthony.
08 Habibi
Habibi in Arabo vuol dire “Amore Mio” ed è un ennesimo elogio all’amore.
In questo caso senza utilizzo di parole trattandosi di un brano strumentale.
La struttura è piuttosto articolata e si sviluppa in 9 minuti di musica.
Il brano ha varie contaminazioni tra cui il jazz e la musica orientale fino ad arrivare agli ultimi 2 minuti dove la ritmica si dilata e si apre un universo psichedelico, etereo con accordiclave spesso utilizzati nella musica Techno.
Il contrabbasso suonato da Salvatore Lauriola mantiene invece un ostinato tipico della musica sud americana e le percussioni di Danilo lavorano a tempo dimezzato.
(Close Encounters)
09 Plato
Il filosofo, secondo Platone, è mosso da una tensione verso la verità con lo stesso desiderio d’amore che attrae due esseri umani.
Questo brano strumentale ha una struttura piuttosto articolata che si sviluppa in oltre 10 minuti di musica. Non vi è un tema preciso ma piuttosto una cellula tematica che si ripete saltuariamente a cavallo dei soli di marimba e pianoforte.
Mi trovavo in Grecia alcuni anni fa e sedendo in un bar sentii questo disco molto interessante, molto dolce ma ipnotico.
Quando arrivai a casa iniziai a lavorare su alcuni sample che mi ricordavano la musica ascoltata in Grecia. Successivamente in studio registrammo utilizzando appunto marimba, pianoforte percussioni e basso. Così nacque Plato.
10 The Serpent Feat. Anthony Joseph
The Serpent era nato come brano uptempo.
Successivamente non essendo contento del risultato decidemmo di risuonarlo pensando il tempo a metà. Dunque come una ballad.
Il testo di Anthony è piuttosto profondo e ha qualche cosa di magico a mio parere. Forse è il brano più “jazz” del disco, come spirito intendo. Utilizzo le classiche spazzole jazz su rullante ma invece del canonico contrabbasso utilizzato nella ballad jazz , utilizziamo un basso synth che conferisce un suono più contemporaneo alla musica.
Le spazzole ricordano appunto l’andamento strisciante del serpente.
11 Supreme Feat. Wayne Snow
Supreme si riferisce all’amore puro. Quello supremo appunto. Che non ha confini, che non si ferma e che non teme nulla.
Questo è il primo brano che registrai con Wayne Snow alla voce.
Eravamo qui nel mio studio a Berlino. Ricordo ancora che era un pomeriggio piovoso, molto scuro. Ottimo per lavorare.
Avevo registrato la musica precedentemente e a Wayne piaceva molto.
In poco tempo trovò il testo, molto semplice ma efficace.
Registrammo diversi take di voce e cori. Ci lavorai alcuni giorni. In seguito girammo anche il videoclip sempre qui a Berlino.
12 Foreign Correspondents Feat. Annabel
Avevamo registrato un ballad Jazz molto morbida e con riferimenti ad alcune composizioni per film di Ennio Morricone. Pochi giorni dopo ero al telefono con un vecchio amico e produttore musicale, Richard E. che aveva appena firmato un contratto con Ninja Tune per un disco prodotto assieme a sua moglie, Annabel.
Mi disse che sarebbe stato molto contento di far collaborare sua moglie con Mop Mop. Poco dopo spedii ad Annabel il provino strumentale e le chiesi di adattarci un testo che parlasse di amore extraterreno tra un umano e un alieno.
Così nacque Foreign Correspondents.
p.s. Supreme e Foreign Correspondents non sono presenti nel doppio vinile ma solo nella versione CD e digital.