Sta per cominciare la seconda edizione del Flowers Festival. Dal 12 al 23 luglio al Parco della Certosa di Collegno un bel po’ di eventi per gusti e palati differenti.
Insieme ai ragazzi del festival abbiamo deciso di farvi un regalo, mettendo in palio 2 ingressi proprio per la data del 12 luglio con ANOHNI.
Per vincere i due ingressi, basta mandarci una mail con nome e cognome. I due più veloci vincono un ingresso a testa.
CONTEST FINITO
Per coloro che vogliono godersi il concerto di ANOHNI senza anticipazioni, consigliamo di saltare a piè pari le righe che seguono. Per gli indecisi, potrebbe essere la spinta necessaria a partecipare all’evento.
Sono stato a vedere ANOHNI al Tempodrom di Berlino, la capitale tedesca lo attendeva dopo ben sette anni di assenza. Il concerto inizia più o meno in orario ma spiazza tutti a partire dal primo quarto d’ora. Quindici minuti di sensualità e autismo da installazione al museo d’arte contemporanea aprono lo show, durante i quali Naomi Campbell, di una bellezza tendente al paranormale, si sbraccia e balla in slow motion a favore di camera, in un’interminabile outtake dal video ufficiale di Drone Bomb me. Si spengono le luci, la titletrack prende vita dal megaschermo, al centro del palco, con il lipsync di Johanna Constantine e fanno il loro ingresso sul palco Oneothrix Point Never e Christopher Elms.
Antony Hegarty farà la sua apparizione dalla seconda traccia della setlist in poi. Quindi dopo circa venti minuti dall’inizio effettivo del concerto. Il tutto è concepito come un progetto/istallazione: ben sedici visual per 16 pezzi, protagoniste donne e transgender a mimare un impeccabile playback, zero contatto con il pubblico, a partire dalla veste che la ricopre dalla testa ai piedi al velo che le nasconderà il viso per un’ora e mezzo, zero pezzi dall’esperienza Antony and the Johnsons. La setlist consiste nell’intera tracklist di Hopelessness e da ben 4 unreleased prodotte da Oneohtrix Point Never e Hudson Mohawke.
Una performance vocale pazzesca, arrangiamenti ultramoderni finalmente all’altezza della potenza vocale di Antony, un palco spoglio e minimale e una distanza siderale con il pubblico che non tutti hanno preso benissimo.
Se pensate di assistere ad un concerto di Antony Hegarty, rimarrete spiazzati. ANOHNI è un’altra cosa.