Le sorelle Holly e Coco Chant, ovvero le Xylaroo, sono due globe trotters di vocazione. Dalla Papua Nuova Guinea, da dove proviene la loro madre, alla Gran Bretagna passando per Hong Kong, le Filippine, lo Sri Lanka e la Svizzera. Ad accompagnarle nel loro bagaglio, una chitarra e le loro composizioni, in bilico tra la freschezza e l’ingenuità delle armonie vocali di derivazione folk e la profonda spiritualità ed acutezza di osservazione dei testi. In occasione dell´uscita del loro album di debutto “Sweetooth” -pubblicato da Sunday Best- e di un tour che le sta portando con successo in giro per l´Italia, il duo ci ha raccontato -una per una e nel dettaglio- le canzoni in esso contenute.
Track a’ lackin’
Abbiamo scritto Track a’lackin sul nostro balcone a Colombo, durante un blackout elettrico, una cosa che succcede molto spesso in Sri Lanka, che è composta per la maggior parte da risaie e giungla. La canzone è ispirata da una leggenda tipica del blues, ovvero quella dell´incontro con il diavolo su i crocevia delle strade di campagna, mentre noi l´abbiamo ambientata sulla ferrovia. Il treno in arrivo può assumere il ruolo della morte che avanza mentre le rotaie simbolizzano il tempo. La morte si prende gioco del passeggero che in attesa. La canzone parla della paura di invecchiare senza essere riusciti a realizzare molto e della paura di finire in solitudine. Track a´lackin´ è il suono della vita che corre con o senza di te, proprio come fà un treno.
I hear the click and the clack on the railway track
I’ve been here for a long, long time
I saw the Devil walk by with that look in his eye
Consume me
Consume Me prende ispirazione dalla mia adolescenza a Colombo e dallo stile di vita eccessivo, a causa delle droghe, al quale mi ero lasciata andare in quegli anni. Con la necessità costante di avere sempre di più e l’impossibilità di provare soddisfazione, fino a diventare una specie di zombie che si trascina senza uno scopo spinto solo da desideri materiali. In quest´epoca dominata dal consumismo la nostra ricerca di piacere attraverso il materialismo ci rende malati nel corpo e nell´anima. La canzone invita l´ascoltatore a cercare qualcosa di più, qualcosa di più sensato e puro.
Bring me good time
Let me bathe in the ocean of delight
And good, oh good good God
You know I never, ever, ever have enough
River of Love
River of Love usa il linguaggio della religione e l´immagine del battesimo per descrivere il potere purificatore dell´amore. Abbiamo cercato di contrastare la durezza della vita in una grande città e della modernità con la bellezza e l´innocenza della natura, esprimendo il nostro sdegno nei confronti della distruzione del pianeta causata dall´avidità del genere umano. Ascoltavo spesso Deep River di Marian Anderson a quel tempo, la natura spirituale di quella canzone mi ha ispirato tantissimo. Descrive come ci si possa lavare via di dosso il male immergendosi in tutto il bene che ci offre il mondo.
In the River of love
In the river of all that is good
In the depths of my heart
In the depths of my soul
On My Way
On my way è una canzone sull’attrazione che provoca l´idea dell´inferno e tematizza sulla filosofia di Alistair Crowley, riassunta dalla frase “Fai quello che vuoi”, e sulla crescente glorificazione del nichilismo morale. L´approccio è comunque ironico e sebbene possa sembrare una celebrazione dell´ingordigia dei tempi moderni, ci facciamo un po’ beffa della sua insensatezza. Fondamentalmente tratta della libertà illimitata e della possibilità di poter fare tutto ciò che si vuole, sta all´ascoltatore decidere se questo sia buono o cattivo.
I’m on my way
I’m on my way on my way to hell
And I’ll be late
I will be late I got time to kill
Sunshine
Sunshine è ispirata da una frase di Dolly Parton: “Per come la vedo io, se vuoi l´arcobaleno devi sopportare anche la pioggia”. Parla di come sia importante abbracciare tanto il male quanto il bene perche le difficoltà della vita ci rendono più forti e ci insegnano la gratitudine. C`é anche un piccolo omaggio a Johnny Cash con la sua frase “Burn, burn, burn”.
And I found the calm
Inside of the fire
I felt the heat
I kept my cool
And Let it
Burn, burn, burn
Boom! There goes the sun
Un altro blackout ci ha portato a scrivere questa canzone. Abbiamo iniziato a cantare e questo ci ha letteralmente proiettato in un questa spensierata canzone sulla fine del mondo.
Times are coming to an end
So call your lover
Call your best friend
Ain’t a minute to lose
Feeling sore and bruised
Narwhal
Questa canzone è una conversazione immaginaria con un narvalo a proposito di una separazione e sul sentirsi piccoli ed insignificanti. Nonostante la fine di una relazione sia soggettivamente un avvenimento di portata enorme, il narvalo ci ricorda che siamo tutti pesci piccoli nel grande lago della vita.
And now I’m stuck
And the lake´s still big
And i’m so fucked
This lake is looking fucking big
The lake is big
And i’m so small
The lake is big
And i’m nothing at all
Set me on Fire
Set Me on Fire parla di una storia d´amore potenziale che ha però raggiunto un momento di stallo ed del desiderio che avvenga qualcosa di più, anche se il rischio è di soffrirne. Quando la scrivemmo volevamo entrambe andarcene a Montreal, sembrava una bella idea, di certo molto meglio che starsene nella nostra piccola città, qui a Maidstone, nel Kent.
You wake up this time
Marry me, leave me, love me
Set me on fire
Lonpela Taim
Lonpela Taim si traduce in “Tanto tempo fa” in lingua Pidgin, parlata nella terra dalla quale proviene nostra madre, ovvero la Papua Nuova Guinea. La canzone parla della nostalgia di casa, quando ci si trova lontano da essa. Descriviamo posti come la Nuova Guinea, l´Australia e la Papua dell´Ovest e la storia della colonizzazione di quelle terre, sulla quale spesso si sorvola. La canzone racconta anche la scomparsa delle culture indigene e del loro stile di vita, quello che gli ha permesso di sopravvivere in armonia con la natura fino ai giorni nostri. John Frum è una figura messianica, un personaggio alla Santa Claus che si credeva portasse prosperità nei “Cargo cults” (culti apparsi in alcune società tribali della Melanesia in seguito all´incontro con popolazioni occidentali ndr.) durante gli anni 30 a Vanuatu. Lui simbolizza le false promesse ed i cambiamenti portati dalla colonizzazione.
I’m going home to a place
No one goes
Where the bushmen lie
Lonpela Taim
10. Heavenly-Danger
Heavenly parla dell´insicurezza che si prova in amore ed in guerra ma anche della dimensione corporea come di quella intangibile, e dell´essere umani e della santità della vita. Si conclude un po´ come “Que serà”, affermando che nonostante il futuro sia sconosciuto sta a noi stessi cercare di lavorare per realizzare i nostri desideri.
And every life is worth struggling for
through its own existence
The future is not known to you yet
but it will be what you’re willing to give to it
Danger è stata influenzata dalle recenti notizie riguardo ad episodi di violenza poliziesca e l´assassinio di giovani di colore. Il ritornello è un chiaro riferimento al testo di “Strange Fruit”, una canzone composta per protestare contro i linciaggi avvenuti negli anni 30. Facciamo anche riferimento a “I know why the caged bird sings” di Maya Angelou, che abbiamo letto a scuola. Nel corso della canzone usiamo l´allegoria del vento e dell´albero per descrivere le forme sottili in cui si manifesta il razzismo che permea la società odierna. Questi incidenti non sono isolati dalla società. Dietro a questi atti di violenza c`è un sistema ed una struttura che prende la forma che noi stessi gli facciamo prendere.
Do you see how the body bends?
Do you feel all your muscles tense?
Do you know why the caged man sings?
While we’re whispering to the wind
He has surrendered all his wings
All that’s left is stumps
All that’s left is nothing where his arms should be
Devil in Me
Abbiamo scritto questa canzone quando eravamo ancora giovani, a Maidstone. Parla del bene e del male che risiedono in ognuno di noi e di come sia meglio non giudicare gli altri perché, in circostanze differenti, potremmo essere proprio noi stessi ad essere dalla parte di coloro che vengono giudicati.
If God had a system
for everyone he reached
Well, then you’d be the sinner
And i’d be the priest
Adam´s Peak
Questa canzone parla di un luogo di pellegrinaggio buddista in Sri Lanka chiamato “Sri Padaya” o anche “l´impronta sacra”. Alcuni credono che sia un luogo in visitato da Budda mentre altri lo chiamano il Picco d`Adamo, e lo vedono come il luogo sul quale Budda è arrivato cadendo sulla terra. È una delle più alte cime dello Sri Lanka ed è vista come luogo sacro da molte religioni. Tempo fa, con un amico, decidemmo di fare quel pellegrinaggio lungo la scalinata di cinquemila scalini, ma avendo scelto la stagione sbagliata ed a causa di alcune scelte sbagliate, non ce la facemmo ad arrivare in cima. Così ci trovammo sulla via del ritorno alle tre del mattino, al buio, sotto una pioggia torrenziale con i pieni in mezzo alla pozzanghere e la sola luce dei nostri telefoni ad illuminare la via. Fummo accolte in un posto riparato da un monaco che ci benedì e ci fece suonare la campana che tradizionalmente ogni pellegrino deve suonare. La canzone racconta quest`esperienza.
Into the night who would dare to go?
Into the light Who would dare to go?
Under the sea
Over the sky
Out of the shackles of your mind
YOLO
YOLO significa “you only live once”, è un modo di dire popolare con cui non ci troviamo molto d`accordo. Non siamo al questo mondo solo per nutrirci e procreare, siamo molto di più.
You look to the mountains
To the sun
But God’s in everyone
If you don’t
Give your love
All your heart
This world’s as good as done
Taking Root
Taking Root parla di come prendere le cose con lentezza sia importante nella vita come nelle relazioni, lasciare che le cose crescano ed evolvano senza necessariamente avere troppa fretta. E di come sia importante staccare di tanto in tanto dallo stile di vita frenetico nel quale viviamo per apprezzare ciò che si ha.
Why can’t we grow slow
Like trees in the cold
Or not go anywhere at all
This trains getting old
Moving,
Moving,
Moving on and on
Firing like a gun