Settimana scorsa vi abbiamo annunciato Mare Mare Festival ed i suoi due appuntamenti.
Si parte oggi coi compagni di mille avventure, i Beat Soup e si continua tra 7 giorni con lo showcase della Panorama Musique Records.
Tre artisti del roster, per la precisione Brianoize, Doitwell_ e Q*ing si sono cimentati in un lifting di Mare Mare, brano di Luca Carboni che dà il nome alla rassegna.
Abbiamo chiesto ai tre di raccontarci com’è andata la gestazione.
BRIANOIZE – Ho ascoltato più volte “Mare Mare” prima di riuscire a inquadrare bene come un brano con una struttura così ben definita potesse prendere una piega diversa e strettamente personale dal mio punto di vista. Ho tagliato i primi campioni e ho cominciato a suonarci delle batterie swingatissime molto liberamente dalla mia mpd e ne è venuto fuori un risultato da occhiali da sole e drinkino in boat party sullo yacht di Luca Carboni. Hope you’ll love it. Bless.
DOITWELL_ – Ovviamente come un po’ tutti quelli cresciuti negli anni ’90 ho ascoltato questo pezzo più e più volte sia in radio che dai miei genitori. Rappresenta abbastanza bene l’Italiano (medio) di quegli anni – “Ho comprato anche la moto, usata ma tenuta bene, ho fatto il pieno in autostrada etc. etc.” – tutto funziona benissimo un inno alla gioia favoloso con una voce bella roca che era ben in contrasto con quella roba che esce fuori dalle corde vocali di Eros Ramazzotti.
Per quanto riguarda il brano, io prendo sempre campioni molto larghi, tipo 4 battute per vedere un po’ come loopano, poi li taglio sempre in pezzettini minuscoli alle volte fino quasi a devastarli completamente rendendoli un un unico suono. Questa volta comunque non era facilissimo, c’erano tutte quelle batterie pop quel motivetto, la voce di Luca. Ma boh, è uscito fuori questo, spero vi piaccia.
Da quando Mare Mare Festival ci ha chiesto questa cosa non faccio altro che cantarla storpiando tutte le parole.
Q*ING – Il pezzo originale di Luca Carboni è la classica hit estiva anni ’90, piena di sax e allegria. Il mio edit nasce dalla volontà di riproporre quello stesso pezzo ai giorni nostri, come se l’avesse realizzato Burial o James Blake. L’Adriatico vs. l’Atlantico del Nord, per intendersi. E così ho ricostruito la canzone con riverberi, suoni organici, pianoforti stonati e bassi grassi.
Ci vediamo al Mare Mare Festival.