A Bigger Splash, titolo/dipinto da usare per raccogliere come copertina immaginaria il lungomare di emozioni, colori e sussulti viscerali susseguitisi durante la quinta edizione del Dimensions Festival, evento che coinvolge, durante l’ultimo week-end di agosto, la splendida location di Fort Punta Christo, in fondo in fondo all’Istria, in Croazia.
Se avete presente il quadro di David Hockney (A Bigger Splash, appunto), capite presto perché è secondo me adattissimo a dar forma nella sua dimensione più acuta (mitopoietica mi verrebbe da dire) alla descrizione via metafora di quello che è successo in quei 4/5 giorni. In pratica la pace, calma piatta tra le palme e le porte vetro, poi all’improvviso un tuffatore all’opera spezza l’incantesimo: chiare, fresche e dolci acque.
Innanzitutto il viaggio
Un drittone di circa 4 ore emmezza (Milano-Trieste, sui 430Km) e poi appunto sprofondati giù in fondo all’Istria per altri 120. Calma piatta insomma, quasi quella che si respira ai margini della piscina descritta nel quadro di Hockney e poi, con un cambio di rotta improvviso, si vira di 90° tra pini, ulivi e mare bellissimo: splash.
Poi il tempo
Si vive così intensamente che passa velocissimo, come una corsa. I fortini austroungarici, pallidi e assorti sotto il solleone croato, atavici e silenti sotto l’Ostro furioso, riprendono vita con il vibrare delle note e scandiscono e ritagliano la permanenza in quel luogo, un contorno fatto di tempo che accade in modo inaspettato e fortissimo.
E in fine, la musica
Leggere i nomi sulle line-up è quel tipo di rituale che eseguiamo puntualmente per cercare di sentirci un po’ più vicini ai nostri idoli musici; così come gli antichi facevano con le messe e la cabala per sentirsi in prossimità agli dei.
Ed è proprio in una location antica che ha luogo l’apertura delle danze: la bellissima arena romana di Pola è affidata al tridente d’attacco Massive Attack, Kamasi Washington e Moodymann oltre a loro, nei giorni successivi, tanti altri concerti distribuiti sui diversi palchi: Hiatus Kaiyote, Moritz Von Oswald, Tony Allen, Sara Williams White, Max Loderbauer, Jordan Rakei e davvero davvero tantissimi altri, oltre ad un numero inaudito di dj, ovviamente.
Per quanto possibile ho cercato di avvicinarmi agli dei con qualche scatto e un playlist che vi consegno, così come quel tale rubò il fuoco alle divinità; spero che a ogni shot vi possiate sentire come io mi sono sentito: al fresco come un tuffo in piscina, come un grande splash.