Durante la Fashion Week appena conclusasi è arrivato a Milano un giovane artista che, producendo bangerz del calibro di ‘1 Night’ e costruendosi un personaggio, è stato capace di attirare l’attenzione del non sempre attento pubblico americano e ottenere un grande successo. Stiamo parlando di Lil Yachty aka Lil Boat, ospite domenica 27 settembre dell’evento organizzato al Rocket in collaborazione con adidas Originals per la presentazione delle nuove Tubular.
Lo abbiamo intervistato.
Sentendo le risposte alle prime domande ci si rende conto che dietro alla massa di perline e treccine rosse c’è un ragazzo di diciannove anni incredibilmente cosciente di come la propria vita abbia preso la piega sperata e la conferma mi viene data quando gli chiedo della sua scelta di lasciare il college. “Lo odiavo” risponde con sicurezza “quando si è all’High School sembra che tutti debbano andare al college per realizzarsi. Al tempo non cantavo ancora e non mi è mai passato per la testa di non iscrivermi, ma dopo due mesi ho capito che non era la mia strada”.
My favorite artist of all timeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
A photo posted by KING BOAT (@lilyachty) on
Il 2016 è stato un anno incredibile per Yachty. Oltre ad aver pubblicato vari mixtape, a febbraio è stato scelto come modello da Kanye West nella grande presentazione al Madison Square Garden della Yeezy Season 3. “Era la prima volta che lavoravo come modello, non sono abituato a queste cose. Stare in piedi per così tanto tempo non è facile e un sacco di persone non l’avrebbero fatto. È stato molto bello inoltre conoscere Kanye. È più gentile di quanto pensi la gente”.
Dopo aver dribblato una domanda su una possibile collaborazione tra i due, il cantante ci parla anche della recente foto scattata a Londra con Frank Ocean. “Ero in bagno a cagare (risate generali, ndr), esco e lo trovo nel mio camerino. È stato davvero figo. Amo Frank Ocean e, ora come ora, Blonde è il mio album preferito”.
Quando gli si chiede della vicenda ad Hot 97, programma radiofonico dove il dj e paladino dell’Hip-Hop Ebro si era permesso di definire le sue “barre da scuola superiore”, e del diss di Yachty contenuto nel suo ultimo tape ‘Summer Songs 2’, sembra però perdere un po’ di pazienza. “Non sento la negatività di cui la gente parla. Ebro? In questo esatto momento mi trovo a Milano, chissenefrega!”.
Al suo fianco, sempre all’erta e pronto a dare una mano a Yachty domanda dopo domanda, c’è l’inseparabile TheGoodPeery aka Burberry Perry, produttore di gran parte delle canzoni del rapper. “L’ho conosciuto su un sito d’incontri” ammette “Da quel giorno siamo diventati migliori amici”.
Elemento di indubbia rilevanza nella sua formazione artistica è stata Atlanta, la città di provenienza. Quando gli chiedo quanto questa città sia stata per lui d’aiuto, mi sento dire: “Senza dubbio penso che abbia reso tutto più semplice. Ma forse quando ero bambino mio padre ha ricoperto il ruolo più importante, perché ascoltava davvero tanta musica, soprattutto degli OutKast. La prima volta che ho sentito i Migos probabilmente è stata durante il primo anno della High School. Erano diversi, veloci sulla traccia. Erano davvero fighi.”
Dear Donald Glover,
I would love to be apart of atlantaFX.
Sincerely,
Lil boat
— lil boat kot* (@lilyachty) September 21, 2016
Ciò che però incuriosisce veramente un ascoltatore di Yachty sono i suoi continui riferimenti al mondo marino e alle imbarcazioni, a partire dal nome d’arte. “All’High School stavo in un gruppo chiamato ‘The Yacht Club’. Bene, ora, io ero il più piccolo di questo gruppo, perciò mi chiamavano Lil Yachty; così ho tenuto il nome. Come ho detto, non sono solo un rapper, ma anche un artista che sta cercando di costruire un brand, quindi ho preso il mio nome e ho reso ciò che mi sta attorno attinente ad esso, come il mio tour The Boat Show, il merch, insomma tutto.” La storia sulla nascita del nome ricorda incredibilmente una puntata della sitcom Community con l’attore e cantante Childish Gambino. Al riguardo la sua esclamazione “I fuck with Donald Glover” (nome all’anagrafe dell’artista) fa capire che il riferimento non gli è nuovo. “Amo quel programma, non vedevo altro nel periodo in cui ero al college. Adesso sto seguendo ‘Atlanta’ (la sua nuova serie).”
Durante l’intervista Yachty sgranocchia ininterrottamente patatine, mostrando a tutti il suo amore per il cibo spazzatura, che a quanto pare è il suo unico vizio. “Non è difficile essere ‘straight edge’, anche se tutti intorno a me bevono e fumano. Ho diciannove anni e le persone mi dicono ancora ‘Deve esser una vera impresa’, ma io semplicemente non l’ho mai fatto! Non bevo, non fumo, non mangio neanche frutta o verdura. Mangio caramelle, pizza e gioco ai videogames. Non amo neanche andare a ballare.”
Dopo l’intero colloquio sembra di aver di fronte due individui, Lil Yachty, la persona, e Lil Boat, il personaggio, in una fluida e pirandelliana alternanza di ruoli. E se Lil Yachty è già entrato a gamba tesa nel ‘rap game’ per la spiccata originalità dell’immaginario, Lil Boat ha ancora un asso nella manica. “Sono in procinto di fare uscire il mio primo album ufficiale. Si sta parlando di fine dicembre o inizio gennaio. Non so davvero come suonerà, perché, onestamente, non ho ancora iniziato a scriverlo.”
La sincerità prima di tutto. Questo è Lil Yachty: capelli rosso corallo e uno sguardo che sembra autocitarsi.
“For everybody that said that I wouldn’t make it, we did it we did it we did it”.