Un altro disco uscito durante l’estate, e per questo passato un po’ inosservato, “Caramel” è il seguito di “Regional Surrealism”, debutto sulla lunga distanza per Tom “Konx-om-Pax” Scholefield. Rinunciando quasi completamente ai beats e lasciando ai sintetizzatori lo spazio necessario per sprigionare tutta la loro magia, il produttore scozzese confeziona un gioiellino di elettronica melodica e positiva, accostabile a ad alcune cose del più popolare Lone, del quale Scholefield è anche collaboratore stretto. Sia nella trance poliritmica di brani come Perc Rave, Manhunter e Mega Glacial che nei tappeti volanti di synths di Video Club, Last Jam Forever, Frozen Border e Radiance o la rave music ipnagogica -non distante anni luce da certo Burial- di Beatrice’s Visit e Oren’s Theme. Per ammissione dello stesso Scholefield, brani come At The Lake e Rainbow Bounce sono omaggi -davvero più che degni- alla IDM di primi anni 90 ed in particolare alla discografia di Mike Paradinas e della sua Planet Mu, la label sulla quale questo ottimo album viene messo sul mercato.