Potremmo benissimo parlare di Childish Gambino come di un “Black Re Mida”.
In tutti i suoi innumerevoli progetti il nostro attore, produttore, rapper ha dimostrato infatti di avere un’ambizione indiscutibilmente pari al suo talento e Atlanta rappresenta senza alcun dubbio ad oggi il suo progetto più ambizioso. Uno show da 10 episodi che non vuole essere semplicemente uno spaccato sulla scena della “Black Mecca”, ma –usando proprio le parole di Mr.Glover stesso– si tratta piuttosto di un tentativo di mettere in scena una sorta di “Twin Peaks con i rapper”.
Perché se è vero che l’hip hop comincia a ricoprire un ruolo sempre più importante nella nostre Tv, vedere il successo di Empire che ha portato poi a Straight Outta Compton, o quello dello sfavillante The Get Down di cui abbiamo già ampiamente parlato, Atlanta si avventura in territori finora esplorati solo parzialmente. La serie segue le vicende del nostro Glover nei panni di Earnest “Earn” Marks , classico loser con vari fallimenti alle spalle, che, nel tentativo di dare una svolta alla sua vita, si propone come manager del cugino Paper Boy, “Rickrossiano” rapper sul trampolino di lancio, e di seguirlo nella scalata verso il successo. Il tutto in un contesto più real che mai, fatto di relazioni in crisi, figli da mantenere, rapporti compromessi con i genitori. Mettiamolo subito in chiaro. Atlanta fa ridere, anche parecchio. Ma la risata è sempre seguita da una coda riflessiva e amara, un po’ come succede in Louie , serie “collega” in onda sempre su FX.
In questo contesto non mancano certo anche momenti di alta tensione e frecciatine politiche più o meno dirette, in cui il messaggio conscious è sempre ben presente.
E poi c’è la musica. E che musica. Childish è una garanzia e il tandem Jen Malone – Fam Udeorji (supervisori musicali) ha saputo costruire un tappeto sonoro perfetto, con delle scelte che a volte si rivelano sorprendenti, non limitandosi alla sola Trap, indubbiamente marchio di fabbrica della città. Ci sono ovviamente tutti i big della scena locale (Young Thug, 2 Chainz, Lil Yachty, Killer Mike, Gucci Mane), ma lo show ha anche il pregio di mettere finalmente in risalto artisti che non godono della stessa fama, ma che da tempo trovano spazio nelle cuffie degli appassionati, come Kodak Black e Cousin Stizz.
Queste sono tutte le canzoni comparse nella serie fino ad ora.
Interessante, nonché nota di merito, anche come si sia riusciti a fare della musica un altro dei protagonisti senza nome della serie, insieme alla città che ne fa da scenario. L’hip hop si respira ovunque e permea la serie in maniera del tutto naturale. Si pompa senza sosta dalle macchine, nei club, nelle stazioni radio e ci accompagna per tutto lo sviluppo della puntata. Una delizia per gli amanti del Southern Rap e di tutto il movimento in generale, che si troveranno spesso ad alzare il volume per gustarne al meglio i beats e le punchlines.
La stagione televisiva è praticamente appena iniziata e ci regala già da subito un must-see. Chapeau Mr. Glover, ancora una volta.