Quest’album è uscito ieri.
Li vedete quei fiori in copertina?Ecco, non dovete farli appassire.
Qui sotto gli undici petali di No Big Deal, il nuovo lavoro di ED.
L’album parte da un titolo ironico che diventa un mantra da seguire e un modello a cui ispirarsi: No Big Deal, ovvero “non importa” , “non è un problema”.
Fare le cose per il piacere di farle.
THE CHANCE TO
Una piccola intro in cui il protagonista inneggia al mondo che lo circonda cercando e trovando ironicamente un’infantile rivalsa: Lasciami stare, tanto le mie canzoni sono più belle delle tue.
NO BIG DEAL
La title track trasuda delle tematiche che permeano tutto il disco. Va in giro, fa’ quello che ti piace fare, coltiva i tuoi interessi, produci la tua arte, ma non tirartela non ce n’è bisogno. Pensa a goderne.
PLEASE, HAVE FUN!
Anche in questo caso il protagonista si trova circondato da figure “poco raccomandate” tutte pose e apparenza. Lui va in giro e cerca di evitarle, queste lo inseguono ma sono sempre più tristi. Il protagonista allora dice loro: Hey, facciamo festa, divertiamoci! E tutti lasciano cadere a terra le loro maschere e iniziano a ballare.
KINDA LIKE YOU
Una canzone d’amore dolce e vulnerabile. Dopo un periodo buio il protagonista ritrova la persona che amava e che aveva forse dato per scontato o che stava dimenticando nella routine di tutti i giorni.
WHAT DO YOU REALLY WANT?
Il protagonista della canzone si sente inutile e solo anche se dice “non mi importa di esser qui da solo senza prospettive”. Cerca qualcuno che possa passare il tempo con lui. Esce di casa e va nel bosco a raccogliere la legna, poi torna a casa. Assieme al suo amico accende il fuoco e si beve un bicchiere di vino.
THE PAIN I FELT
Un po’ come in Kinda Like You, la tematica della paura e della perdita di una persona importante ritorna ancora più prepotente. Il finale non è catartico ma fortunatamente è positivo. Il protagonista si crogiola nella tristezza dei propri errori e cerca un perdono che si trasforma in canzone.
THE COLOR I WANT
Come accade in quasi tutti i miei testi anche in The color I want non seguo un filo conduttore dall’inizio alla fine.
Mi piace comunicare per immagini e metafore. Il protagonista di questa canzone si chiede se abbia fatto bene a tornare indietro. La tematica del “come back” intesa come una sconfitta si rivela in realtà un nuovo modo di dipingere il proprio presente al meglio rispetto a ciò che si vuole ( I cover my days with the color I want).
Il protagonista della canzone si sente emarginato dal proprio passato, ma ha capito che non c’è tempo o voglia di soffrire per ciò che è accaduto: l’energia la spende per stare bene.
BEING YOUNG
E’ una storia accaduta davvero, come ne sono accadute migliaia. E’ l’amore affrontato quando si è adolescenti. Desiderare una persona, non riuscire a toccarla talmente si ha paura di ferirla. Essere respinti, non capire. Rispondere al messaggio o aspettare sotto casa? Salutare o girarsi dall’altra parte. Il finale non è scritto.
MODERN TIMES
Il pezzo ripercorre la tematica della comunicazione 2.0. Descrive il modo in cui è cambiato l’approccio comunicativo, dello stare assieme e della condivisione dietro al riflesso dello schermo. Il protagonista della canzone è di base uno sfigato che utilizza i social per comunicare ciò che non riesce a comunicare nella vita reale (As you walk down the street you’re feeling ashamed / but while you’re sitting by your screen you’re such a man). È una rivelazione triste e consapevole al tempo stesso (you know and you know / you’re nothing at all).
WHATEVER
Anche Whatever attraversa la tematica del cambiamento consapevole e a cuor leggero. E’ un rivisitare e ricordare le fasi di un momento di crisi grosso. E’ passato quindi “going down is not so bad”. La canzone si rivolge a chi ha fatto star male il protagonista “maybe you can forget me / I don’t think so – maybe you should remember me – I don’t think so” e nonostante tutto ciò che è stato, la conclusione consapevole è “whatever”… chi se ne importa!
LIGHTS ON, LIGHTS OUT
E’ un pezzo vecchio rivisitato e risuonato e scritto con la sensibilità di oggi. E’ stato anche il titolo del primo ep di ED, quello prodotto da Beatrice Antolini nel 2011. E’ l’inizio di un percorso che trova la fine per ricominciare d’accapo con una nuova consapevolezza: essere un artista appassionato ed innamorato della musica. Dal 2011 ad oggi ho imparato moltissime cose e fatto tantissime esperienze e per questo non posso che essere grato e felice. La consapevolezza di oggi sta nel continuare a fare arte senza freni o limiti, solo per il gusto di stare bene.