«Il nostro primo album vuole essere un inno all’istinto e alla spensieratezza: da qui il titolo “Siamo solo animali”. Come loro cerchiamo una vita semplice, non costruita, ci lasciamo guidare dalle sensazioni: le nostre canzoni rispecchiano questa ricerca, per questo trattano piccoli momenti di vita quotidiana e si sviluppano nel presente di ogni giorno.»
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Qui è da dove si parte, i suoni della natura accompagnati dal piano rappresentano l’inizio del nostro percorso all’interno di questo album. Più si avanza più i suoni della natura si mescolano con sonorità più elettroniche rappresentazione del lato più sociale e urbano, andando a creare un contrasto che rappresenta lil nostro habitat, il nostro quotidiano.
NON GIUDICO
Un certo Albert Einstein disse: ˝Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido“.
Con questa canzone cerchiamo di sviluppare questo concetto portando in campo anche esempi famosi come Oscar Wild e Ludovico Van Beethoven. Questo pezzo ci accompagna da tempo ed è diventato un po’ l’essenza di noi Moplen. Pure noi ci sentiamo dei “geni stupidi” nel nostro mondo.
SIGNORINA
“Signorina” è il nostro primo singolo, una storia di un ragazzo e di una signorina.
Spesso la voglia di cambiare o di viaggiare è solo una via di fuga da noi stessi che ci porta a rimanere più fermi di prima. La spensieratezza della signorina è il vero viaggio. Anche se questa lei incarna degli aspetti della vita che possono sembrare frivoli, in realtà rincorre solo quello che le piace mentre lui si strugge dentro perché non è altrettanto sicuro. Ma la festa esiste dentro loro, basta vederla e aggrapparvisi.
ANIMALI
Il brano che dà il titolo al disco: una storia dal sapore bucolico ed erotico allo stesso tempo, i cui protagonisti potrebbero essere sia umani che animali tanto è l’istinto a guidare entrambi durante lo svolgersi della canzone. Il filo conduttore dell’album – Siamo solo animali – si ripercuote in tutte le canzoni raccontando storie o concetti che si legano a sentimenti e sensazioni semplici anche se dalle conseguenze più o meno complesse.
BATTISTI
Il ritorno a casa di un lavoratore stanco della propria routine: solo la stessa canzone ogni sera lo aiuta ad uscirne, ma al tempo stesso alimenta la sua monotonia. Anche qui l’atto è semplice ma la problematica che ne deriva pesa molto al protagonista che cerca di fuggire. I piccoli rifugi quotidiani che ognuno di noi si crea possono ricadere nella routine, ma allo stesso tempo essere delle astronavi giornaliere che ci portano via, dove la quotidianità non è poi così male.
MARINO
Invecchiando, liberarsi da ciò che si ha dentro diventa sempre più difficile e spesso ci si intrappola nei ricordi, dentro le nostre stesse rughe. La storia di Marino è vera ed è forte. Il brano è ambientato in una Venezia che è la rappresentazione del vissuto dello stesso Marino. Il finale della canzone è un urlo che si ripete, ma dalle sfumature felici di una persona consapevole del proprio passato, presente e futuro.
STESO
La pigrizia, l’inedia come sensazione di benessere e allo stesso tempo rimpianto verso ciò che non si è fatto o che non si farà. La canzone attraverso delle metafore cerca di spiegare questo concetto arrivando all’apice con la frase “m’addormento spesso nella prima parte, tanto il colpevole si scopre nella seconda”.
Dicono che le persone che procrastinano siano più intelligenti o forse solo più insicure.
CINEMATEQUE
Le regole costringono all’uniformità, ma la strada da percorrere verso la libertà di azione è diversa per ognuno di noi. Riprendendo i valori del manifesto della “Nouvelle vague” questa canzone cerca di trasportarli nella nostra quotidianità: “non posso più restare nel presente tragicomico dell’atto”.
VENTO GELIDO
Vivere la propria città con leggerezza, nella gioia di vivere ed essere così come si è, trasportato in una canzone altrettanto leggera e spensierata. Un infatuazione spontanea che fa alzare una brezza autunnale, probabilmente solo passeggera.