«No dai, non scherziamo». Ho reagito così, d’istinto, quando in un piovoso pomeriggio d’autunno è apparso sulla mia bacheca social In Search Of… 15 anni dopo – N*E*R*D. Non possono essere passati tutti quegli anni da quando, ascoltando gasatissimo Lapdance, sognavo di varcare la soglia di uno dei tanti strip club in centro a Milano circondato solo da belle ragazze (I wanna be a dirty dog). E invece è passato talmente tanto tempo da poter essere considerato un classico (solo a scriverlo, sappiatelo, sono morto dentro).
Questa presa di coscienza mi ha però permesso di pensare a quando, recentemente, il cammino dell’ormai superstar Pharrell Williams si è scontrata con il cinema. E, come in quasi tutto ciò che fa, l’istrionico N.E.R.D. anche qui ha fatto centro, producendo e curando personalmente la colonna sonora di un film non troppo velatamente ispirato ai propri difficili anni all’High school. Presentato al Sundance Film Festival nel 2015, patria del cinema americano indie, Dope in Italia è uscito direttamente in Dvd (a ma esistono ancora i dvd?) nonostante in patria abbia fatto parlare ampiamente di sé.
Il film racconta la storia dei tre nerd californiani Malcolm, Jib e Diggy, alle prese con i primi innamoramenti (l’oggetto del desiderio è Zoë Kravitz, il che non fa una piega), il complesso rapporto con i coetanei violenti (e anche qui la scelta di A$AP Rocky è indiscutibile) e le prime turbe sul futuro. Il tutto accompagnato da una messa in scena colorata e divertente, da una sceneggiatura alla ricerca dell’assurdo e soprattutto da una soundtrack notevole.
I brani che accompagnano Dope sono infatti un mix strano: prima di tutto ci sono diverse pop song scatenate degli Awreeoh. Cosa dite? Non li conoscete? Effettivamente è una band fittizia, creata ad hoc per il film, in cui i tre protagonisti cantano pezzi scritti da Pharrell. Un gioco da ragazzi, che però contiene chicche sull’imbruttimento social delle nuove generazioni come Don’t Get Deleted. Oppure, visti i gusti “retro” dei ragazzi, vengono sparate a tradimento i Public Enemy, Nas, Parliament e persino i Korn. Visto senza aspettative, la mia reazione dopo la visione del film è stata la stessa: «No dai, non scherziamo».