Oltre ad essere attivissimi singolarmente nelle vesti di djs e producers, sotto il moniker di Tuff City Kids, Gerd Janson e Phillip Lauer danno vita ad uno dei marchi più prolifici in circolazione sulla scena elettronica tedesca. Non passa mese che non spunti qualche rielaborazione da loro firmata, la loro bonaria disco house nel corso degli anni ha incontrato con ottimi risultati i brani dei più svariati artisti, da Scuba a Fort Romeau passando per Sven Väth. Un sacco di remixes, tutti belli. Va da sé che l’uscita di un vero e proprio album a loro nome, a questo punto, era più che giustificata e Adoldescent arriva a colmare questa mancanza. Non è tutto oro quel che luccica e non tutto il disco entusiasma chi scrive, nonostante gli ottimi presupposti. I brani vocali contenuti sono il vero punto dolente: molto di maniera con Joe Goddard che si presta nella creazione di un clone degli Hot Chips intitolato Tell Me, la stellina scandinava dell’italo disco revival Annie sospira in Labyrinth, una rielaborazione annoiata e noiosa del electro pop 80s, realizzata secondo tutti i crismi -niente da dire- ma decisamente fuori tempo massimo, mentre in Scared viene addirittura dissotterrata la salma della “Neue deutsche welle” con la voce di Christian Jasnau, vecchia conoscenza del duo. I brani completamente strumentali salvano in corner il disco e ripropongono al meglio il sound che rende le produzioni dei TKC cosi irresistibili. Attendiamo con curiosità il prossimo remix, e pace è sicuramente fatta.