Ospitiamo nella rubrichina del Disco Raccontato i Fujima, band indie-rock che ha da poco pubblicato un omonimo EP di 6 tracce fluide e fresche che si ascoltano mentre stai facendo una qualsiasi cosa e poi la devi interrompere per andare a vedere com’è che si chiama il brano 1-2-3- poi il 4-5 e anche il sei.
Qui sotto lo streaming e poi il racconto traccia dopo traccia.
Abbiamo provato (per la precisione, Jacopo ci ha provato) a fare una descrizione seria per ogni canzone, ma non ci siamo riusciti. Ecco perché allora abbiamo fatto quello che ci riesce meglio, dire baggianate. Che di questi tempi è meglio che scrivere cose troppo serie, poi magari tra le righe abbiamo inserito anche un concetto sensato, chissà!
SPACESHIP GIRL
Questa doveva essere la Space Oddity dei Fujima, solo perché c’era la chitarra acustica. Ma noi siamo dei cazzoni e non David Bowie, quindi abbiamo tenuto solo la parola “space” e raccontato una storia d’amore e di salvezza.
MANLY SNOWMAN
Da un vaneggio strumentale di cinque minuti nasce istintivamente una storia malinconica che racconta di scelte sbagliate, come quella per dei fiocchi di neve di cadere in piena estate. L’omino di neve che si verrà a formare prenderà ovviamente fuoco, ma morirà felice di aver visto una cosa nuova (la melodia prende tonalità più serene e rassicuranti nel finale).
FICTION IS IN YOU
Avete presente quando siete a casa con la febbre e i vostri amici stronzi sono andati a sentire un concerto fighissimo? Ecco, da questo tipo di sensazione nasce questa storiella in cui un ragazzo finge di godersi un sacco la solitudine a casa e maledice quelli che invece sono in giro a divertirsi.
GOOD TIMES
Titolo miseramente tradotto dal nome dell’organo con cui fu suonato il pezzo per la prima volta: Bontempi. Non parla di niente perché qui ci si voleva solo perdere nel piacere di suonare mentre si era ubriachi. È il pezzo che musicalmente si differenzia di più dagli altri, con ritmi più danzerecci e rappresenta una fase intermedia di composizione del gruppo.
WHITE
Nella sua prima bozza il ritornello era uguale a quello di Bianca degli Afterhours, da qui il titolo. È una canzoncina d’amore solo perché mi sembrava che certi suoni ci stessero meglio di altri. Pura questione di fonetica. Fondamentalmente un po’ punk e un po’ Pavement, ma anche no.
OUTSIDE THE COLD STORAGE
Qui un po’ ci si è pensato, a cosa scrivere. È il primo pezzo composto dai Fujima, e parla della voglia di uscire dalla nostra prima saletta, la cella frigo, per andare a suonare in giro. Gli arpeggini rassicuranti dell’intro si trasformano in una crisi di nervi, forse eravamo tutti e quattro incazzati ma molto felici.