Se parliamo di musica italiana del mondo, il nostro Paese ha attraversato un periodo –a cavallo tra gli anni ’70 e ’80– in cui Sanremo e Eurovision rappresentavano dei veri trampolini di lancio e delle vetrine importanti per il mercato europeo. Non a caso, è quello il periodo in cui assistiamo a trasposizioni in altre lingue di classici già incisi.
Durante gli anni Novanta l’attenzione mediatica è poi scemata quasi completamente, lasciando in eredità a pochi eletti il frutto dei tentativi di sfondare discograficamente all’estero.
Ora, se nel versante della musica elettronica i successi e i riconoscimenti di Clap! Clap!, dj Khalab o Lorenzo Senni –tre nomi che prendiamo a esempio– rappresentano una tiepida, ma incoraggiante testimonianza del rinato interesse per i talenti nostrani, quello che vogliamo prendere in considerazione in quest’articolo è cosa sta succedendo in un determinato angolino del panorama musicale italiano.
Ciò che distingue questa nuova tendenza dagli “sfarzi” del passato è sicuramente l’assenza di mediazione delle case discografiche ma soprattutto il coinvolgimento virale degli utenti della rete che va al di là dell’ovvia incomprensibilità dei testi in italiano e passa attraverso il sound, la metrica, l’estetica e le “vibes”.
Grazie anche a YouTube e a un passaparola dalle dinamiche poco definite, si trovano da qualche settimana decine di video di Youtuber inglesi, canadesi e americani che caricano nei propri canali delle “Reaction” esilaranti ai singoli di alcuni artisti hip hop italiani macina views.
Non si rimane quindi stupiti nel leggere il tweet di Tinie Tempah che in giro per Milano decide di fare un po’ di pubblicità social a Sfera Ebbasta.
Wavy Italian sounds. https://t.co/YfNxk2NFzH always catching vibes where I go. #DISTURBINGMILANO
— Tinie Tempah (@TinieTempah) 19 settembre 2016
Questa presunta apertura mentale non riguarda soltanto la musica made in Italy, bensì anche la ricezione della musica in lingua straniera nelle nostre classifiche, ampliando così ulteriormente il concetto di world music. Al di là delle hit latin-reggaeton e della musica anglofona che da noi hanno sempre funzionato anche ai piani alti della FIMI, si rimane piacevolmente sorpresi nell’apprendere che l’ultimo disco del duo francese PNL sia salito fino alla #17 nella classica italiana di iTunes. Un riscontro ancora più insolito rispetto ai buoni risultati ottenuti da Stromae due anni fa che musicalmente, se pur con finezza ed eleganza, si inseriva perfettamente nel trend popolare e da classifica.
Strane coincidenze fanno pensare a una vera e propria successione di eventi che potrebbero scrivere il primo capitolo di una nuova storia. Egreen nel nuovo album More Hate vanta la collaborazione di Brenk Sinatra (qui la nostra intervista), un beatmaker austriaco tra i più forti del vecchio continente, e i 2nd Roof collaborano con il rapper tedesco Fard in Blaulicht, una traccia del suo nuovo disco, salito fino alla #3 in Germania.
Sempre in Germania, da qualche mese, il rapper Ce$ che per sette anni ha vissuto in Calabria –a Corigliano Calabro– sta collezionando vagonate di views con un mix tra cloud rap e trap. Niente di nuovo se non fosse che reppa alternando liriche in lingua madre con alcune barre in italiano, facendo di questo stile un marchio di fabbrica che ricorre finora in tutti i suoi pezzi.
Non sappiamo se questo sia l’inizio di un fenomeno o semplicemente un momento passeggero di dubbia rilevanza. Per la prima volta però, dopo tanti anni, si stanno puntando di nuovo i riflettori sulla scena musicale del nostro paese e soprattutto sulle potenzialità indubbie della nuova generazione dell’hip hop italiano che con l’arrivo di Laioung –un background d’oltreoceano di tutto rispetto e in grado di fare rap e risultare credibile in francese, inglese (americano) e in italiano,– dimostra di poter essere realmente di respiro internazionale e di puntare in alto.
L’apparente “successo” di questi artisti potrebbe quindi fungere da traino per altri generi musicali e per la scena italiana, indie e non, nel suo complesso, al di là dei recenti obbiettivi raggiunti dagli artisti citati in apertura –la cui musica, per ovvi motivi, non incontra gli stessi ostacoli in termini di esportabilità.
E per confermare come, anche in musica, tutto torna, chiudiamo con un pezzo 90s di Gente Guasta (duo rap italiano costituito dai rapper El Presidente e Polaroide) che in quel periodo collaborava con la scena svizzera e tedesca.
Voi tenetevi pronti.