Prendendo ispirazione dalla sperimentazione musicale di La Monte Young, Alvin Lucier, Giacinto Scelsi e Eliane Radigue, il collettivo italiano Blutwurst sposa strumentazione acustica ed elettronica per dare origine ad una mesmerica e personale versione di drone music di cui questo secondo album intitolato “Yoğurt” – pubblicato da Negative Days- è l’affascinante prodotto. Il disco prende il nome dal progetto dedicato all’esplorazione elettroacustica che l’ensemble ha intrapreso nel 2013 ed è stato registrato durante la residenza dell’ensemble presso Tempo Reale, centro di ricerca musicale fondato a Firenze da Luciano Berio nel 1987. Composto da due lunghe tracce di ampio respiro –Lhotse e Annapurna– che nel loro lento divenire si arricchiscono in maniera quasi impercettibile di nuovi dettagli ed accenti, il disco si chiude con Langtang, breve immersione in una materia sonora rumoristica, sintetica e lo-fi che fà da intrigante contraltare all’organicità delle registrazioni live che lo precedono.