Luca Barcellona è uno dei migliori creativi italiani. Il dominio della sua arte, pur nella molteplicità delle forme e dei linguaggi adoperati, è la scrittura. Sui muri come nel rap, sulla carta come nella tridimensionalità dello spazio virtuale, le lettere sono la componente principale delle sue creazioni come grafico e calligrafo freelance, per importanti istituzioni come il Museo Nazionale di Zurigo o per brand quali Carhartt, Nike, Zoo York, Universal, Eni. Lo puoi trovare in giro per il mondo con i suoi workshop calligrafici, al cinema a disegnare titoli indimenticabili, in libreria con i libri della sua Lazy Dog Press, sul palco con un microfono in mano come Lord Bean o in giro per festival e club a rappresentare, con i suoi dj set, il suono della Spettro, nuova collana in vinile dedicata alla ristampa di colonne sonore oscure per la quale disegna le copertine. Perché tra le tante sfaccettature della sua ricerca c’è anche quella che lo vede digger incallito, in giro per mercatini di tutto il mondo alla caccia di chicche sonore originali, rare e parecchio misconosciute. Proprio in questa veste oggi lo troviamo a proporci 5 tracce, tutte rieditate in vinile dalla Spettro (tranne l’ultima, ristampata invece dalla Four Flies), che sono altrettante gemme oscure di quella specifica scena musicale italiana legata alle colonne sonore cinematografiche, una delle più originali e amate fuori dai nostri confini (chiedete a Madlib, per esempio). Il tutto anche per ricordarvi il prossimo appuntamento di cui Luca Barcellona sarà protagonista: la performance inaugurale della edizione 2016 di Dimora Luminosa, il progetto di Ied Firenze e Fake Factory per il quale la sua live performance calligrafica, accompagnata dal dj set di Andrea Mi (Mixology/OOh-Sound) sarà proiettata in video sulla celebre facciata della chiesa di Santo Spirito.
Storico pezzo di Gianni Ferrio composto per la colonna sonora de “La morte accarezza a mezzanotte” (1972) campionato per “Sindrome di fine Millennio” dagli Uomini di mare. È, in realtà, una bellissima e spudorata copia di “Snow Creatures” di Quincy Jones, forse addirittura riuscita meglio. Iconici gli artwork di Symeoni per la copertina originale e per il manifesto.
Questa versione di “Big Gun”s, violenta pellicola del 1973 con Alain Delon uscita in Italia con il titolo “Tony Arzenta”, è il lato A di un 7″ stampato in Giappone che include alcuni dialoghi tratti dal film. Funk jazz italiano di alta classe.
Dalla colonna sonora di “Stuntman” (1968) Carlo Rustichelli firma questo formidabile pezzo di crime jazz.
Uno dei lavori meno conosciuti di Piero Piccioni, “Le Altre” (1969) presenta, fra le varie chicche, questa session killer di sax e organo.
Sortilegio è un film andato perduto, del quale restano la sceneggiatura, una manciata di foto di scena ed una splendida colonna sonora rimasta sepolta per anni, che ha finalmente visto la luce grazie all’etichetta romana Four Flies.