Nel marzo scorso abbiamo intervistato i Tiger and Woods definendoli un progetto dal successo planetario e dalla caratura artistica straordinaria. Capirete che, in occasione della loro data per Harmonized, non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di conoscere un po’ meglio la loro collezione di dischi.
Primo disco comprato
Marco: Ho comprato i miei primi due album (alla UPIM della mia zona) a 6 anni, e si trattava dell’album di Miguel Bose “Superman” e dell’album di Alan Sorrenti “L.A. & N.Y.”. Probabilmente, anzi certamente, influenzato dalla mia sorella più grande. E ricordo anche di aver comprato due cassette per registrarli.
Valerio: Dangerous di Michael Jackson. È il primo vero ricordo che ho di me con dei soldi in mano che entro in un negozio di dischi per comprarne uno. Era il 91 e avevo 9/10 anni ed era chiaramente una musicassetta. Il disco da cui è partita la mia collezione invece lo ricordo benissimo ed è Nice & Nasty di Salsoul Orchestra.
Il disco di cui sei più orgoglioso
Marco: Ma questa è una domanda dalla risposta praticamente impossibile. Allora, tanto per cominciare non sono un feticista del formato, anzi me ne frega poco. Però se proprio devo dare una risposta potrei indicare la serie completa dei Mask (serie limitata realizzata da Skam e MaS).
Valerio: Microwave Boogie di Skip Jackson. È ls stampa originale ed è abbastanza raro. Ne ho trovati 10 in uno stock di 2000 dischi comprato a scatola chiusa in un mercatino di Roma. Il sogno di ogni collezionista.
Il disco che ti ha fatto venire voglia di iniziare a fare musica
Marco: Anche qui, niente risposte che faranno godere i puristi o i più impegnati ricercatori. Fare musica è un istinto che ho sentito fin da piccolo, pertanto posso dire “Physical Attraction” di Madonna. Un po’ più in avanti la colonna sonora di Beat Street.
Valerio : Tutta la musica che ascolto o ho ascoltato mi ha portato a fare quello che faccio, non credo ci sia stato un disco in particolare che abbia acceso in me la voglia di fare musica. Magari per questo progetto in particolare, l’album di Metro Area per me è stato fondamentale. Incarnava perfettamente quello che cercavo in quel momento; un disco che unisse disco, house e techno in una chiave nuova.
Il disco che ispira dal punto di vista della produzione
Marco: Prince “Sign o’ the Time” su tutti. La varietà dello stile e della registrazione di questo album mi ha sempre fatto venire voglia di studiare e fare di più.
Valerio: Da un punto di vista di suono direi Gaucho degli Steely Dan. Da quello produttivo una qualsiasi produzione di Prince. Più realisticamente direi Donuts di J Dilla, specialmente per il modo in cui vengono trattati i campioni. È un disco a cui riesco a relazionarmi più facilmente da un punto di vista produttivo rispetto a mostri sacri come Prince o Steely Dan.
Il disco che ti fa venire voglia di ballare
Marco: Evelyn Champagne King “I’m in love”, non importa dove e come ma questo disco ha effetto immediato sulle mie gambe e sul mio corpo.
Valerio: You Are The One For Me – D Train. Per quello che riguarda la musica dance, questo disco per me rimarrà eterno.
Il disco che ti fa emozionare
Marco: Prince “Sometimes it snows in April”, lo ammetto senza vergogna: piango molto facilmente quando lo ascolto.
Valerio: Shake the disease dei Depeche Mode.
Il disco che ti rilassa
Marco: Minnie Ripperton “Lovin you”.
Valerio: Rotary Connection – Hey Love .
Il disco preferito del 2016
Marco: Datassette “Selected Offal”. Un riassunto di stili della dance elettronica che ho apprezzato negli ultimi 15 anni. Mi mancava un disco così da troppo tempo.
Valerio: Mark Pritchard – Under the Sun.
L’ultimo disco comprato
Marco: Datassette “Selected Offal”.
Valerio: A Tribe Called Quest – We got it from here thank you 4 your service (giudizio rimandato a dopo un po’ di ascolti).