Quando arriva il momento di fare le previsioni sui nomi su cui puntare per l’anno che inizia, ci sfreghiamo le mani.
Facciamo questa cosa dal 2013 –anno in cui consigliammo FKA Twigs, giusto per dirne una– e siamo sempre contenti quando ci prendiamo –anche quando non ci prendiamo in realtà.
Per cui, lascia stare le liste coi nomi già esplosi che servono a poco e niente, e preparati ad ascoltare un bel po’ di cose nuove.
Edizioni passate:
Si comincia!
Certezze
Saba
Inciso: Saba è un rapper impressionante. Tecnicamente disinvolto, rapidissimo, originale nonostante le influenze. La quantità di cose che ha dire sembra illimitata, in ogni verso si percepisce l’urgenza di riversarne altri, e non scende mai sotto l’asticella. Anzi, spesso la eleva: in Bucket List Project adotta non solo molti flow continuamente rinnovati, ma svariati stili di canto, diverse strategie di arrangiamento. Ha solo due mixtape all’attivo, ma mostra una maturità artistica sorprendente; vista l’esplosione di arte giovane in corso a Chi-Town, la lista di buoni propositi di Saba avrà presto mille spunte.
Simili: Chance The Rapper, Mick Jenkins
Carl Brave x Franco126
Vi avanzano due euri (sì, al plurale)?! Puntateli qui e lasciate che Carl Brave x Franco126 realizzino le colonne sonore sulle quali far scorrere i titoli di coda di una serata con gli amici, della rottura con la tipa o della vostra vita in generale. A ‘sto giro… è grossa!
Simili: Neffa, DJ Gruff
Jorja Smith
L’estetica dei primi anni 2000 è ormai ovunque: la copertina dell’EP Project 11 di Jorja Smith pullula di nostalgia, e il filtro fotografico non è l’unico punto in comune con i tempi di Aaliyah e affini. La voce di Jorja è perennemente in comfort zone, in grado di trascinare un lamento o accennare un sussurro con la stessa, ineffabile disinvoltura. Britannica classe ’96, scrive di giovinezza consapevolissima.
Simili: Erykah Badu, Aaliyah
NAV
If young Metro don’t trust you…
Di NAV, Metro Boomin si fida senza dubbio. I due stanno infatti preparando un mixtape congiunto, e a giudicare da quanto accaduto a 21 Savage dopo Savage Mode, NAV è pronto a esplodere.
Uscito allo scoperto grazie al pezzo nell’album di Travis Scott, il 26enne di Toronto è segretamente sotto l’ala protettiva di The Weeknd, discreta garanzia di successo.
Un flow semplice, ritornelli ripetitivi, timbro alto e buon orecchio da producer: ricetta perfetta per un 2017 con le fiamme.
Simili: Post Malone, Roy Woods
24hrs
A luglio scorso, OVO Sound Radio ha svelato una traccia tanto breve quanto incisiva. Voce evidentemente pitchata verso l’alto, bassi furiosi, snare acidissimo. Quei gemiti ripetitivi appartenevano a 24hrs, e null’altro si sapeva. Nei mesi seguenti ha pubblicato -rigorosamente via Soundcloud- diversi EP e una dozzina di singoli; ha collaborato con Ty Dolla $ign, con il fratello Madeintyo, Roy Woods, Post Malone e Gucci Mane. Il suo Instagram rivela che lavora a ritmi folli, e noi non possiamo che gioirne.
Da dove viene?
Beh, Atlanta.
Simili: Rae Sremmurd, Travis Scott, Murda Beatz
Gazzelle
Per quanto riguarda il cantautorato italiano, ci aspetta un anno stupefacente. Un nome che incuriosisce è Gazzelle, giovane romano di cui si sa poco nulla. Il criptico comunicato stampa che accompagna il suo primo video lo cataloga come Sexy Pop, ed è difficile dissentire.
Synth graziosi, racconti accurati.
di me volevi solo te.
Simili: Calcutta, Beach House
Noname
Telefone è stato uno dei lavori hip-hop più sorprendenti dell’anno passato: senza pretese di grandezza, Noname ha creato un universo di soffice sincerità. Chicago come scenografia, e la paura dipinta in tinte pastello(link).
L’ultimo mixtape ha inquadrato definitivamente il suo sound, e ora più che mai l’avvento di una sua strofa -si senta The Tragedy, dal disco natalizio di Jeremih e Chance- rimbomba sempre come una notizia sollevante.
Che forza folle, le parole.
Simili: Alex Wiley, Blu, Milo
RAYE
Ciò che impressiona di Raye -londinese, 18 anni- è la naturalezza al microfono. Allieva della Brit School, è profondamente consapevole del tempo in cui vive, con la fluidità sonora che lo permea. Già sperimenta, già spinge il pop fino a un limite interessantissimo.
Ha lavorato con Charli XCX, Stormzy e Nas, e sogna a ragion veduta un tour con The Weeknd.
Simili: Doja Cat, Gallant, SZA
Liss
XL Recordings è garanzia di qualità. I Liss vengono dalla Danimarca, e suonano come un’isola fredda, ma accogliente. Pulite incursioni soul risultano quasi necessarie: il pop risultante è a dir poco luminoso.
Talento da vendere, dischi che venderanno.
Simili: How To Dress Well, Inc, Perfume Genius
Gomma
I Gomma vengono da Caserta, hanno tra i 18 e i 26 anni e si sono formati nel 2016. Toska, il loro album d’esordio, uscirà a gennaio sull’etichetta V4V. Si colgono influenze d’altri tempi, e fatiche sfogate in undici corde.
Che sia post-punk, emo-core, o new wave poco importa. Giovani e liberi, freschi e intelligenti.
Simili: D I S T A N T I
Daniel Caesar
Toronto ribolle, Toronto pullula di talento. In un mare di R&B basato sugli 808 e l’autotune, il 22enne Daniel Caesar procede a vele spiegate, ma controcorrente. Pure corde vocali, frutto di un educazione priva di pop e cosparsa di gospel, oltre che di religione in senso lato.
“I don’t say my prayers when I wake up / I don’t call my mum enough”, cantava un anno fa. La fuga da casa sa di emancipazione creativa, e il risultato è una prospettiva fuori dal tempo. Conta all’attivo collaborazioni con River Tiber, Kali Uchis, BADBADNOTGOOD, ed è solo l’inizio.
Simili: Sampha, Frank Ocean, James Vincent McMorrow
Princess Nokia
Il 2016 ha segnato il ritorno di Princess Nokia al rap vero e proprio. Niente più soffice R&B, ora barre su barre. Influssi old school dal suo amato Bronx, forte appartenenza alla bandiera portoricana; il tutto fuso in folgorante modernità. Si definisce un “maschiaccio”, e sul palco festeggia come pochi. La forza del femminismo incontra l’energia dell’autenticità.
Simili: Zebra Katz, MIA, Junglepussy, Wiki
SiR
Qualche tempo fa, il capo di TDE -crew di Kendrick, Schoolboy Q, Ab-Soul etc.- ha dichiarato di aver pubblicato sotto la sua etichetta nel 2016 sei album, di cui uno in segreto. Gli indizi portano a SiR, comparso nei dischi di Jay Rock e Isaiah Rashad e altrettanto restio a svelare i suoi piani discografici futuri. Formatosi in chiesa, il 29enne di Inglewood, LA vanta uno spettro vocale ampio e setoso, che non a caso l’ha portato in studio con Robert Glasper, Jill Scott e Stevie Wonder. Reinterpreta i ritmi strutturali di soul e r&b, e vedrete che lo scopriremo.
Simili: BJ The Chicago Kid, Anderson.Paak, Jesse Boykins III
Dave
Poche cose sono certe, al mondo, quanto la potenza di un co-sign di Drake.
A fine 2016, Drizzy ha reinterpretato a modo suo Wanna Know, hit del rapper londinese Santan Dave. Sarà il video girato a Venezia, sarà il ritornello galvanizzante: è il 2017, e ancora la canticchiamo.
Dave è uno dei nomi caldi per un’altra annata di innovazioni e contaminazioni del grime, dunque occhi aperti, orecchie spalancate e cappuccio alzato.
Simili: Skepta, Stormzy
Giorgio Poi
Nel 2016, Bomba Dischi ha fatto esplodere -scusate il gioco- il fenomeno Calcutta. Nel 2017 punta su Giorgio Poi, cantante e strumentista già nei Cairobi/Vadoinmessico, ora cantautore solista in lingua italiana. La sua forza sta nella scelta dei dettagli: racconta momenti minuscoli e lo fa con cinque sensi di nostalgia.
Il connubio tra gli stili è preciso quanto gli arrangiamenti, le tonalità vocali acute e riconoscibili.
Simili: Mac DeMarco, Ariel Pink, Connan Mockasin, Colapesce
Cakes Da Killa
Cakes Da Killa fa parte di quella schiera di rapper strettamente legata all’elettronica da club. Tuttavia, risulta più tecnico di Le1f e Rome Fortune, più accessibile di Mykki Blanco, più intelligente di Azaelia Banks. è auspicabile e probabile che il 2017 lo aiuti a sbocciare del tutto, fresco del suo ottimo esordio Hedonism. Testi sfacciatamente (omo)sessuali, carisma a palate: comunque lo prendiate, è uno spasso.
Simili: Le1f, Mykki Blanco, Danny Brown
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Scommesse
6LACK
6LACK si legge “black”. Nato -guardacaso- ad Atlanta, ha un timbro talmente adatto all’hip-hop odierno da non doversi nemmeno sforzare. Il suo debutto Free 6LACK è r&b cupo, sotterraneo; monocromatico, appunto.
Con milioni di ascolti e views su più piattaforme, è destinato ai riflettori proprio per la calma con cui se n’è finora sottratto. I concetti in cui è automatico rispecchiarsi –don’t know why my ex calling– sono un plus non da poco.
Simili: PARTYNEXTDOOR, Jeremih, Bryson Tiller, Drake
Smino
Smino, rapper 25enne di St Louis, è cresciuto artisticamente a Chicago. Da qui la pronuncia intrecciata, da qui il legame -rinnovato a gran voce nel 2016- con Chance The Rapper, Noname e Saba. Con il suo collettivo Zero Fatigue, si fa portatore di un’ideale saggio e paziente: non importa quanto tempo ci vorrà, l’importante è creare. È disposto a spingere la sua versatilità senza mai fermarsi. Se migliora ancora -e spetterà al suo primo album blkswn confermare o smentirci– non ce n’è per nessuno.
Simili: Big Sean, Vic Mensa<
Cousin Stizz
MONDA, secondo mixtape del bostoniano Cousin Stizz, è stato tra i più sorprendenti dell’anno passato.
Il 24enne indovina ritornelli come fossero cruciverba; predilige flow essenziali e regolari, purché rimangano in mente ad oltranza.
Ogni stagione è la sua stagione, dice lui.
Gli crediamo?
Simili: Denzel Curry, Boogie, Meek Mill
Steve Lacy
Per il loro ultimo lavoro -il migliore, finora- i The Internet hanno reclutato il chitarrista Steve Lacy, che ha sospeso temporaneamente il liceo per partire in tour e rischiare un Grammy.
Di suo, ha doti da compositore, producer e cantante: le sue brevi tracce su Soundcloud portano una speciale sensibilità, e ogni strato vocale incuriosisce. Si percepisce un talentuoso umorismo, arma cruciale se associata su più fronti alla maestria.
Andrà lontano; vediamo in quale direzione.
Simili: The Internet, Thundercat, Mndsgn
Ta-Ha
Ta-Ha è nata a Parigi, e vive a Tokyo: due realtà immense e immensamente differenti, da cui ha potuto trarre influenze opposte ma complementari. Il suo stile segue l’onda di Yung Lean e i Sad Boys, basandosi sulla cacofonia della cultura online. Immagini stock mai risparmiate, grafiche da WordArt, estetica volutamente fai-da-te. il suo flow alterna borbottii a vocalizzi, come da tradizione nell’hip-hop odierno. Segue synth acquosi, hih-hats ossessivi, il tutto riverberato a non finire.
Simili: Abra, Yung Lean, Yung Hurn
OKAY KAYA
Che canti nella sua lingua madre -il norvegese- o in inglese, Okay Kaya ipnotizza. La sua delicatezza parte dai testi, circonda tasti bianchi e neri, riempie le curatissime coreografie dei video. Una mente creativa a cui è impossibile non affezionarsi, ascoltare per credere.
Simili: Feist, Bat For Lashes, Sharon van Etten
Quiñ
La losangelena Quiñ definisce il suo pop elettronico come “fantasy soul music”. Il termine è azzeccato, visto il ruolo centrale dell’immaginazione, che si tratti di soul-jazz o dance. Ad oggi è facile cimentarsi nell’R&B, un po’ meno spiccare per unicità. Nel suo primo album Galactica, tra gli ospiti compare G-Eazy. L’attenzione mediatica, dunque, è alle porte.
Simili: AlunaGeorge, GoldLink, Willow
LNDFK
Quando le culture si intrecciano, accade spesso qualcosa di sublime. LNDFK è tunisina, è cresciuta a Napoli e vive a Parigi. I beat su cui canta sono ricchi di sample mai banali, la sua voce frantuma le inquietudini all’istante.
Speriamo che il nuovo anno porti un LP.
Simili: Fatima
Elf Kid
Esistono artisti capaci di divertire per il semplice fatto che anche loro si divertono.
Uno di questi è Elf Kid, diciannovenne esploso con un pezzo intitolato, guardacaso, Golden Boy.
Rappresenta Lewisham, quartiere di Londra in cui ha fondato, insieme al ben più noto Novelist, la grime crew The Square. Come Nov, ha nella manica frecciate taglienti e un sorriso beffardo: non vediamo l’ora che ci faccia il verso.
Simili: Novelist, Dizzee Rascal
J HUS
A meno che non usciate ora da una campana di vetro, sapete cosa ha combinato la dancehall nel 2016.
I toni caraibici hanno avuto il merito di edulcorare e invigorire tendenze sature di ogni genere. Tra questi, non fa eccezione il grime: J Hus, ventenne londinese, pesca elementi reggae e afrobeat per condire il suo flow, alla ricerca di un’unicità intoccabile. Il futuro è luminoso e multietnico.
Simili: AJ Tracey, Popcaan
Soleima
La voce della danese Soleima sembra d’elio, e trova perfetta simbiosi con le tastiere stordite che la seguono. I connotati estivi del suo suono le hanno garantito un EP su una major -la Warner- che uscirà la prossima primavera. Pop lucido e studiato, aria calda da luoghi freddi.
Simili: NAO
Michele Nox
Le perle, quasi sempre, si celano negli abissi: forse è questo il caso di Michele Nox. Mostra femminilità esplicita, sbandiera il coraggio di spogliare le proprie ossessioni. Monolith, uscito a settembre, è un album che nei suoi riverberi nasconde ambient, folk, elettronica e molto altro. Parla dell’amore come forza distruttiva, e della ricerca interminabile di una luce oltre la nebbia.
L’esordio dell’artista di Montreal è uscito solo su Bandcamp; presto Michele Nox si spingerà altrove.
Simili: Arca, Serpentwithfeet
Germanò
“Dario, un giorno noi / Conquisteremo il mare”
Un sogno o una promessa, l’indefinito del tempo contro la certezza del futuro semplice.
Il primo video di Germanò consta di pochi elementi, tuttavia sufficienti a scagliare brividi come pioggia.
È l’ennesimo colpo in canna per Bomba Dischi; se un monologo al piano suona così, chissà come conversa.
Simili: Motta, Benjamin Clementine
Willie J Healey
Willie J Healey è un nome estremamente folk. La discografia del ragazzo di Oxford conferma l’impressione; chitarra lo-fi avvolta da strati di voce, un sottile umorismo percepibile solo ad ascolto attento.
One, two, three, four sussurrato, l’inizio di un viaggio di pace.
Simili: Kurt Vile, Angel Olsen