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Venerdì 3 febbraio abbiamo avuto il piacere di ospitare uno dei dj più influenti della scena house inglese e non degli ultimi tempi: Julio Bashmore. Dj, producer e proprietario della Broadwalk Records, questo giovane ragazzo di Bristol è riuscito a mescolare con maestria la house music più classica di stampo Americano con la Jungle e la UK Bass tipica delle periferie inglesi, dando vita ad un sound unico. Quel sound così nuovo e distintivo convince quasi subito il boss della DirtyBird Claude VonStroke che decide di pubblicarlo sulla sua label nel 2009. Da lì in poi la carriera di Julio Bashmore decolla. La sua musica finisce su Soul Motive, 3024, FutureBoogie, PMR Records. Ma è solo nel 2012 che arriva la prima vera hit mondiale del ginger boy di Bristol. Si tratta del brano Au Seve che non viene pubblicato né su Dirtybird e né su nessuna delle altre celebri etichette già menzionate. Au Seve è la prima uscita su Broadwalk Records, l’etichetta di Bashmore appena nata: ed è solo l’inizio. Bashmore sforna bombe una dietro l’altra, tutte sulla sua etichetta. Ha così tanta roba nuova che nel 2015 pubblica il suo primo LP contenente ben 12 tracce intitolato Knockin’ Boots, un disco che suona pop, classic house, tech-house, uk bass, uk garage o più semplicemente suona come Julio Bashmore. Pitchfork lo ha definito come “la migliore dichiarazione del risveglio della musica house sotto forma di Long Playing”.
Ma torniamo a noi. Poco prima del suo dj set all’Apollo Club per il party Rollover in collaborazione con il marchio HTC, abbiamo fatto una chiacchierata con lui durante la cena. Giusto qualche domanda per conoscere meglio questo giovane talento di Bristol di soli 28 anni, scoprire i suoi gusti musicali al di fuori del dancefloor, il suo disco “riempista” e qualche altra curiosa confessione. Ecco qui.
Rollover: Julio Bashmore, Hai lasciato l’università per dedicarti alla tua carriera da dj, giusto?
Julio: In realtà non sono mai andato all’università. Avevo appena mandato la mia richiesta d’ammissione all’università per trasferirmi a Londra e studiare musica. Una settimana prima di partire ho parlato con mio fratello e gli ho detto “andrò all’università, imparare a produrre musica sul serio, in modo da uscire sull’etichetta di Claude VonStroke, la Dirtybird Records”. Subito dopo ho ricevuto una mail da Claude VonStroke che diceva “voglio pubblicare la tua musica sulla mia etichetta”. Per cui non sono più andato all’università.
Rollover: Se non fossi un dj che cosa saresti?
Julio: Non saprei…probabilmente un postino. Credo perché potrei indossare quei pantaloni con quelli stivali super fighi.
Rollover: Preferisci mettere musica in un piccolo club oppure ai grandi festival davanti a migliaia di persone?
Julio: In genere preferisco i piccoli club, anche se ci sono un paio di festival davvero interessanti come il Sonar. Ho chiuso un edizione del Sonar diverso tempo fa. E’ stato incredibile. Mi ricorderò quella serata per tutta la vita. Credo sia stato 5 anni fa, l’edizione del Sonar 2012.
Rollover: Ma eri giovanissimo! Avevi 23 anni!
Julio: Sì. Pazzesco, no?!
Rollover: Qual è la tua traccia evergreen, che per te è sempre attuale?
Julio: Di sicuro un brano di Carly Simon che si chiama Why. Ma più che altro questa è la mia canzone preferita di sempre.
Rollover: Invece qual è il disco che è sempre nella tua borsa di vinili?
Julio: Mmm, forse adesso risulterò noioso ma vi assicuro che è un disco che funziona sempre. Si tratta di un brano di Scott Grooves – Nitty Gritty. E’ una bomba!
Rollover: La carriera di un dj è piena di Hangover. Qual è quel genere di musica che ascolti quando sei in hangover?
Julio: Mi piace ascoltare qualcosa che mi tiri di nuovo sù, tipo un disco degli Whan, si decisamente un disco degli Wham.
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