Ogni copertina è un piccolo manifesto, ha lo scopo di comunicare all’osservatore che in quel disco c’è qualcosa di interessante per lui. Nella copertina di “Orfeo l’ha fatto apposta” di Pietro Berselli c’è una luce accecante, così forte che non ci lascia riconoscere un luogo dall’altro, quasi come se il bagliore fosse buio, ombra. I fiori riempiono il resto. Fiori d’oleandro chiari e velenosi, quei fiori che mia madre teneva in un vaso in balcone nella prima casa in cui ho abitato, e mi obbligava a lavare le mani ogni volta che rientravo in casa, per essere sicura che non avessi toccato la pianta. E io rientravo, e ogni volta arrivata davanti alla porta del bagno mi mettevo le mani in bocca, come un tradimento, un duello con la morte.
Così come nel mito che ci suggerisce il titolo e che diventa automaticamente chiave di lettura dell’album, Orfeo illude Euridice, con la promessa di donarle una seconda vita dopo il morso del serpente, per poi tradirla all’ultimo momento, voltandosi. Così il poeta soffre una seconda volta, per Euridice e per se stesso, e dalla nuova perdita rimane con il suo canto e la sua poesia nella memoria di tutti.
Berselli non è solo autore ma anche attore del suo disco, in cui interpreta la parte di Orfeo raccontando i suoi fallimenti e il suo dolore nella speranza di una rinascita.
Le chitarre si trasformano nel rumore delle onde in Mediterraneo di notte, poi in Quanti anni hai? (la mia preferita) diventano quello del tempo che passa. L’eterno ritorno dei cani è la resurrezione, la rinascita di una cosa che un attimo prima aveva smesso di esistere, come un fiore che diventa un frutto, un frutto che diventa di nuovo seme. Il disco è uscito lo scorso anno per Dischi Sotterranei, qui ve lo presentiamo in chiave diversa, facendone disegnare i testi da Profumodipesca. Giulia Zanchetti, è un’illustratrice del mondo indie italiano, vive e lavora a Brescia (fato vuole che sia la città natale di Pietro) e con la sua penna traccia dei disegni che evocano i suoi pezzi preferiti. Scrive di Profumodipesca: “Sa di me, di musica, di mare, di colori, di spunti, di profumi, di dolce, di sole, di paure e di coraggio, di luna, di rabbia. Sa di buono. Sa di pesca.” Rifatevi gli occhi e le orecchie.
Niobe
Nostalgica Colorata Antica Malinconica Rassegnata Sicura
Il benvenuto a te questa sera,
sei come agave Niobe
e appoggi le labbra sugli anelli di un altro
e alle dita fai promesse nobili
Perché sai che io
Ti conosco appena
Ma son convinto che te cercare sotto quella pelle dura
È inutile.
Diluire
Incazzata Frustrata Assordante Delusa Derisa Meritata Incontrollabile
Buonasera a tutti signore e signori,
benvenuti all’irreparabile esposizione della solitudine.
Vi ringrazio tutti per essere qui,
lo apprezzo molto, davvero.
Voglio che sappiate che in qualche modo
Ho amato moltissimo ognuno di voi
Ma lo spettacolo sarà breve
Non ci saranno bestie feroci o acrobati mirabolanti
Brindisi
Instabile Malvagia Ombrosa Ferita Rotta Vendicativa
Tu, immensamente insaziabile,
ti prego trovali
quei mostri di cui parli
e mi prendi in giro, mi deludi lo fai sempre,
violenta ancora la mia virilità…
ma quanto ti diverti? Ma quanto ti diverti?
E quando sarai rigida sarai soltanto ferma,
e io, io, io già da tempo brinderò,
io già da tempo brinderò.
Quanti Anni Hai
Amara Ampia Disillusa Ansiosa Bugiarda
Quanti anni hai ha chiesto lei,
ne ho solo diciannove ma per te dovrebbero bastare
siamo qui in un luogo socialmente accettabile
per conoscerci superficialmente più a fondo
ancora più a fondo
Quanto sentimento chiuso in un’acconciatura a caschetto
Quanto vorrei andare oltre alle solite domande
Ascolta “Orfeo L’ha Fatto Apposta” su Spotify.