Oggi vi presentiamo in anteprima Runaway, il nuovo video di uno dei nostri artisti italiani preferiti: Ainé. Il brano è contenuto in K.O.I., il beat tape di Emanuele Triglia di cui vi abbiamo parlato a gennaio. Con questo pezzo il cantante e musicista romano ritorna sulle scene in vista della conclusione della sua attuale avventura al prestigioso Berklee College di Boston e delle prossime tappe del suo percorso artistico. Lo abbiamo contattato dall’altra parte dell’Atlantico per farci raccontare la sua esperienza e rubargli qualche ulteriore anticipazione.
Come sta andando la tua esperienza al Berklee College?
Qui negli Stati Uniti si respira una buona aria dal punto di vista artistico. La mia esperienza al Berklee College come mi aspettavo è molto positiva, credo che il valore fondamentale di questa avventura sia vivere a stretto contatto con grandi musicisti e parlare lo stesso linguaggio.
Il Berklee è una delle migliori scuole di musica del mondo e per me è un onore confrontarmi quotidianamente con musicisti e docenti di questo calibro.
In più stare qui a Boston significa essere stimolato dalle decine di concerti di calibro internazionale che passano da qui, ho avuto il piacere di ascoltare alcuni tra i più grandi esponenti della black music (e non solo) attualmente in circolazione.
Impressioni su Boston e sugli Stati Uniti?
Gli Stati Uniti rappresentano dal punto di vista musicale un po’ il mio luogo ideale, come accennavo prima, qui parlo un linguaggio artistico che conoscono e il confronto non può che essere stimolante.
Boston è una città magnifica piena di energia, di musica e di stimoli e ho avuto l’opportunità di assistere a concerti incredibili.
Erykah Badu, Bonobo e John Mayer sono solo alcuni tra gli artisti che ho avuto la possibilità di ascoltare dal vivo qui a Boston. Ho visto anche Marcus Strickland, Eric Harland, Mndsgn, Nick Hackim, Saba, Cory Henry.
Durante questo periodo ho avuto l’opportunità di andare a New York e davvero ho capito quanto sia fondata e radicata la ricerca artistica sull’hip-hop, il funk, l’RnB. Mi sono ritrovato in una delle jam session più importanti della città a condividere gusti e pareri musicali con alcuni tra i più promettenti musicisti in questo ambiente. Mi è capitato di sentirmi, per la prima volta, davvero al posto giusto, come artista chiaramente. In futuro sicuramente ci tornerò.
Il mercato e i musicisti americani chiaramente hanno una propensione culturale alla black music, ma allo stesso modo in questi mesi ho capito quanto siano promettenti i musicisti con cui collaboro in Italia, sono davvero fortunato.
Quali sono i tuoi programmi al ritorno in Italia?
Con la mia produzione abbiamo già sviluppato un nuovo progetto a breve in uscita. Sarà un po’ diverso da Generation One come è giusto che sia, la mia ricerca artistica va avanti.
Sarà un progetto con suoni nuovi, sono molto entusiasta. Al mio rientrò si ripartirà con le date e con molte news. Il 18 maggio riparto con il tour dall’Alcazar di Roma. È il primo concerto dopo Boston, sono molto emozionato.
Cosa stai ascoltando di bello ultimamente?
Ultimamente sto ascoltando diverse cose sicuramente legate al mondo dell’hip hop come Anderson.Paak, il nuovo album di Kendrick Lamar, i nuovi progetti di Kaytranada. Posso però dire che una performance alla quale ho assistito che ha influenzato molto le mie ultime settimana è di un pianista armeno, si chiama Tigran Hamasyan, se non lo conoscete ascoltatelo, ha una energia ed una espressività unica.
Qual è l’insegnamento più importante che porterai via con te dopo questa esperienza?
Sicuramente ho capito quanto sia importante la dedizione nel lavoro e quanto sia seria la preparazione, lo studio e la ricerca di un cantante. Qua non si scherza, le giornate sono impegnative e lunghe. Metto tutto nel bagaglio e lo porto in Italia!
Ho anche allo stesso modo capito che in Italia abbiamo e ho la fortuna di lavorare con musicisti incredibili che nel mondo sono sicuro che possano dire la loro!!
Concludendo vorrei appunto approfittare della occasione per ringraziare tutti i miei musicisti, nello specifico per questo brano voglio ringraziare Emanuele Triglia per il grande lavoro produttivo ed artistico!!
Stay tuned!!