Giovedì 11 maggio il palco di BASE Milano ospiterà il secondo appuntamento di Italica: una rassegna che accosta due formazioni made in Italy (una di apertura ed una main act). Ad esibirsi Pieralberto Valli e Pietro Berselli.
Per l’occasione ci siamo facci raccontare da Pieralberto quali sono i suoi dischi fondamentali.
RADIOHEAD – KID A
I Radiohead sono il più grande gruppo degli ultimi vent’anni e questo disco è l’apice della bellezza, nella sua unione con ciò che è venuto prima (Ok Computer) e ciò che l’ha seguito (Amnesiac).
MASSIVE ATTACK – MEZZANINE
Una lezione di stile, classe, ritmo, ponti immaginari tra Oriente e Occidente, epoche storiche, riferimenti. Mille suoni invisibili, mille colori inudibili. Una lezione.
NICK DRAKE – FIVE LEAVES LEFT
A 20 anni ascoltai questo album e capii che non avrei potuto inventare niente e che, con una chitarra in mano, non sarei potuto andare oltre questo equilibrio perfetto.
SUICIDE – SUICIDE
L’elogio del tunnel, del loop, del tutto cambi perché niente cambi. Un’ipnosi personale e collettiva.
CSI – LINEA GOTICA
Potete rompere le palle per altri 20 anni con tutti i revisionismi storici e le cazzate da benpensanti. Giovanni Lindo Ferretti è l’unico artista italiano ad aver avuto un pensiero esplosivo, una visione del domani.
PJ HARVEY – IS THIS DESIRE?
Per chi ama PJ spesso questo è l’album sfavorito, privo di chitarre e di scapigliature. Personalmente è il punto più alto della sua carriera, da un punto di vista testuale, di arrangiamento e di suono.
PINK FLOYD – THE DARK SIDE OF THE MOON
Il primo disco che ho comprato. Conosco a memoria ogni singola variazione. Se ho imparato ad amare la musica, è nato tutto da qui.
MARK HOLLIS – MARK HOLLIS
Un disco che ho scoperto tardi e che ha dato una svolta epocale al mio modo di intendere la musica. Un disco ostico a un primo ascolto, ma che si rivela come una nuova pagina di un capitolo che deve ancora essere scritto.