Caro Shaq,
anche quest’anno non ci siamo visti a Barcellona, al Primavera Sound. È un vero peccato, io ci contavo, sono sicuro che ti saresti divertito. Di questa edizione ne avrai sentito e letto già un sacco in giro, ad ogni modo io ti faccio un piccolo riassunto delle cose che sono piaciute a me, cosi magari per il prossimo anno ti organizzi e ci vieni anche tu. Mettiti comodo. Pronto? Allora…
Partiamo con ordine. Il primo concerto grosso, quello che per nessun motivo al mondo ti saresti dovuto perdere giovedì scorso, è stato quello di Solange, che lo sai già vero, è la sorella più piccola di Beyoncé. E detto tra noi, quella di maggior talento e spessore. A me a fatto pensare ad una Sade moderna, elegante e piena di soul, padrona del palco ma allo stesso tempo… come ti devo dire… modesta. Innamorata di Barcellona e del suo pubblico, altrettanto innamorato di lei -e come non amarla dirai tu. Del suo album “A Seat At The Table” ne avrai almeno sentito parlare, è un concentrato di temi personali e critica sociale e politica ma anche una dichiarazione di orgoglio afro-americano. Da questo ne ha eseguito le canzoni più conosciute, producendosi in maniera semiseria anche in twerking a favore delle telecamere. Perché una cosa non esclude l’altra -chi l’avrebbe mai detto- ma questo è anche quello che Solange ci sta facendo capire. Ah, mi sono dimenticato di dirti che proprio prima di lei c’era Miguel. Fantastico! Ti faceva pensare a quanto siano inutili tutti i talent show di questo mondo. E pure deleteri… Ma perché non è Miguel ad arrivare in cima a tutte le classifiche di vendita? Mah, è un mistero.
Solange on the @mango stage #PrimaveraSound Pic: @sergioalbert_
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Girando i tacchi da quel palco te ne saresti trovato davanti un altro, ed è lì sopra che avresti visto Bon Iver esibirsi di fronte ad una marea di gente. Io me lo sarei ascoltato più volentieri in cuffia, quella specie di scienziato pazzo del folk del terzo millennio, nel silenzio di casa mia. Ma il pubblico lo ama comunque e ovunque e ai più è piaciuto. Io ho preferito andarmene, piuttosto che arrabbiarmi per il via vai di bicchieri di birra e telefonini… Continuerò ad ascoltarlo e ad apprezzarlo in splendido isolamento, come mi pare più giusto e congruo che sia.
Vuoi sapere di Aphex Twin? Calma, su di lui ci torniamo dopo, poi capirai perché.
Capisci che un musicista è sulla strada giusta per il successo quando senti una delle sue canzoni saltare fuori da una delle serie televisive più seguite del pianeta. La serie in questione è “Grey’s Anatomy”, la canzone è (No One Knows Me) Like The Piano, l’artista è Sampha. Il suo concerto ti fa capire che di lui ne sentiremo parlare ancora tanto ed a lungo. Vederlo suonare poco prima del tramonto con il mare alle spalle è una di quelle cose che ti possono solo capitare lì, al Primavera.
@samphaaa, @rayban stage _ 📷 @garbirizar
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Poco dopo avresti potuto fare la conoscenza di quel matto di Mac DeMarco. Molte delle sue canzoni sono già così impresse nella memoria dei suoi fans che li avresti sentiti cantare a squarciagola dall’inizio alla fine del concerto. E allo stesso modo, ci puoi giurare che nessuno si dimenticherà tanto presto dei vari gradi di nudità della sua band su palco, o dello stesso Mac tutto intento a depilarsi gambe ed ascelle… con un accendino.
Dopo di lui avresti visto The XX sorridere rilassati e divertirsi. E chi l’avrebbe mai detto, ai tempi del loro esordio? Il successo non a tutti fa bene, si sa. Non molti hanno le qualità necessarie per sopportarne il peso con grazia. Jamie, Romy ed Oliver evidentemente sì. E sono sicuro che ti avrebbero fatto ballare con altrettanta grazia, come solo tu sei capace di fare. E mica per niente noi pazzi qui in Italia ti abbiamo dedicato questa webzine, e che ti credi.
Jamie ha pure fatto ballare tutti con un suo dj set, pieno di disco, bassi subsonici, buon umore ed una citazione speciale per il nostro caro Tullio De Piscopo. Una specie di metafora dello spirito del festival stesso, che le generazioni prova ad unirle tutte sotto un unico tetto. A pensarci bene mi viene il sospetto che questo sia anche il segreto del suo successo.
Jamie xx vs Tullio De Piscoposeguiti le storie dal Primavera Sound Festival sul nostro profilo instagram @fotodidlso
Pubblicato da Dance Like Shaquille O'Neal su Sabato 3 giugno 2017
Per finire la serata di venerdì in bellezza, Flying Lotus. Che al Primavera ha portato quello che la sera prima Aphex Twin -tutto immerso nel suo tritatutto ritmico com’era- si era dimenticato a casa: musicalità, visuals, carica comunicativa, ma soprattutto divertimento.
Capisci che una band ha raggiunto l’apice quando la senti usare il suo cavallo di battaglia in apertura del concerto più atteso dell’intero weekend e tramutarla per l’occasione nella loro We Will Rock You. Tranne poi accorgerti, qualche minuto dopo, che sono già passati al livello successivo: la collaborazione con i Daft Punk! Con l’uno-due pugilistico di Wake Up e Everything Now gli Arcade Fire hanno steso il pubblico del festival già dai primi minuti della loro esibizione e non gli hanno dato tregua fino al finalone di Rebellion (Lies). Euforia portami via.
Se tu ne avessi avuto ancora la forza avresti potuto ancora ballare con Skepta, che forse un Grammy non lo vincerà tanto presto, ma come ti fa ballare lui…
Ti starai chiedendo “E questo era tutto?”. Certo che no, ma il Primavera Sound è un po’ una metafora della vita, quando ti ci trovi in mezzo sei costretto a fare delle scelte. Perché se hai deciso di vedere gli Sleaford Mods ti sei perso Run The Jewels, e se hai optato per gli Arcade Fire hai dovuto dire ciao ciao a King Krule, ma tant’è (l’esibizione del nostro rosso preferito puoi vederla qui).
Il prossimo anno cerchiamo di vederci lì, vedi di non mancarci, e non fare anche tu come Frank Ocean, non tirarci un bidone.