Esce per la rinomata Denovali Records il secondo album per il tedesco Orson Hentschel. L’estrazione classica del compositore e pianista, già ben evidente nel precedente “Feed The Tape”, in questo “Electric Stutter” viene messa a servizio di un sound di impronta sempre più ritmica in cui l’elettronica acquista altrettanta predominanza, laddove era il minimalismo pianistico la principale cifra stilistica. Citando Björk, Massive Attack e Portishead come primi e più importanti amori musicali giovanili, Hentschel tradisce una propensione per le atmosfere più intimistiche e malinconiche, evocate attraverso l’uso delle più disparate tecniche e fonti sonore. Samples, synths e strumentazione acustica si sovrappongono e si complementano formando dense ed evocative trame musicali: incalzanti e di forte impatto come in Paradise Future, Single Night o Machine Boy, esplorative ed inquietanti in Montage of Bugs oppure eteree come nell’evanescente Tremoli.