Per descrivere uno come Dj Vadim, l’aggettivo ‘veteran’ potrebbe essere il più azzeccato, ovviamente declinato secondo l’accezione patois e con marcato accento da rudeboy.
Si riferirebbe al fatto che l’artista originario di San Pietroburgo, cresciuto a Londra e residente tra New York, Berlino e Barcellona è sulla scena da più di venti anni e ha già prodotto per gente come Al Green, Stevie Wonder, Prince e The Cure, collaborando con nomi del calibro di The Roots, Public Enemy, Kraftwerk, Sly and The Family Stone, Fat Freddy’s Drop e Paul Weller.
Oppure al fatto che può vantare 13 album solisti, oltre 2500 esibizioni live in 69 paesi del mondo, su palchi come Sonàr, Glastonbury, Big Chill, Exit… Però quell’aggettivo rischierebbe di mettere in ombra altri due aspetti fondamentali di Vad: la costante attitudine all’innovazione che ha contraddistinto le sue uscite su Ninja Tune, Jazzfudge, Wordsound, BBE e il ruolo di guida per una innumerevole serie di comunità e scene musicali in giro per il mondo, supportate con uscite discografiche, compilation, date ed eventi nei quali mette sempre cuore e passione, romanticamente convinto del potere della musica che cresce dal basso.
L’album di studio del 2014, ‘The Dubcatcher’, è la perfetta quadratura di una lunga carriera circolare: prende tutte, ma proprio tutte, le radici di quel mondo sonoro che chiamiamo reggae, le innesta su una roboante razione di Bass culture, le fa sbocciare sul terreno hip-hop nel quale si muove sin dai primi passi e, infine, le fa fiorire in direzione 2step e Jungle.
Le stesse matrici, complesse ma sintetizzate con sapienza e maestria, le troviamo nel dj set che Vadim sta portando in giro nel tour europeo di questa afosa estate. Per celebrare l’imminente uscite del nuovo lavoro ‘Luv 2 Luv’ su BBE e la data italiana prodotta da Tropical Party per Sud Est Indipendent, sabato 29 luglio a San Cataldo (Lecce) il nostro ci ha regalato una playlist esclusiva con le 5 tracce fondamentali che non possono mancare nella borsa di ogni selecta che si rispetti.
Testo di Andrea Mi.