Questo è un saggio del 1970, in cui Alvin Toffler analizza gli effetti dei rapidi cambiamenti che tutti noi attraversiamo, viviamo e subiamo, e dell’impatto di questi sulla nostra mente e sul nostro corpo.
Tutti noi siamo travolti dallo “shock del futuro” che arriva troppo in fretta.
Toffler osservava come (in America, nel 1970) le persone cambiassero spessissimo casa, si circondassero di oggetti usa e getta, prediligessero la ricchezza e varietà di “esperienze” rispetto al possedere cose, cambiassero spesso partner, assistessero a cambiamenti costanti delle città, rendessero la propria vita facilmente ricollocabile e traslocabile, accorciando drasticamente il loro rapporto con gli oggetti, con gli altri, con le città, con le case, rendendoli talmente effimeri da creare continui strappi, continui traumi, continui addii.