Nel lontano 2011 si concluse magicamente, con un concerto al Madison Square Garden, la straordinaria carriera degli LCD Soundsystem.
Al termine della serata, dopo quasi dieci anni in cui la band statunitense aveva rivoluzionato il concetto di dance music apportandolo al punk, i palloncini caddero dal soffitto e i fan iniziarono a piangere.
Da lì in poi, James Murphy, vero ideatore del concetto LCD Soundsystem, si ritirò dalla vita on the road, aprendo un wine bar e progettando esperimenti sonori in collaborazione con lo U.S Open e la metropolitana di New York.
Ma come un novello Odisseo, James Murphy sentiva ancora il bisogno di esplorare nuove sonorità e tecniche di composizione, realizzando, all’inizio del 2015, più canzoni di quanto mai ne avesse avute nella sua carriera.
L’unico dubbio, quindi, rimaneva il seguente: sarebbe stato meglio presentarle con un inaspettato esordio solistico o ritornare in gioco con gli LCD Soundsystem?
Quando nel gennaio del 2016, Murphy annunciò la reunion della band di Brooklyn, con i suoi principali collaboratori, il tastierista Nancy Whang e il percussionista Pat Mahoney, la maggior parte dei fan ne rimasero entusiasti ma non del tutto sorpresi. Questo poiché presumevano che avessero semplicemente deciso di riscuotere la loro eredità: era il genere di reazione cinica, condizionata principalmente dal trend attuale del panorama musicale internazionale.
Ma per alcune persone, la band, il cui inno generazionale aveva segnato lo scorrere della propria gioventù, apparteneva ormai al passato.
Una vita di raccolta e studi riguardanti la musica, aveva formato James Murphy agli inizi della sua carriera, negli anni novanta, come tecnico del suono. Questo significava che già dal principio sapesse notare cosa poteva diventare oro e cosa no. Agli inizi del duemila, infatti, dopo la gloriosa epifania della dance music, cominciò a lavorare come produttore e fondò, insieme a Tim Goldsworthy e Jonathan Galkin, la DFA Records. Il materiale che uscì dalla DFA fu un esaltante ritorno al post-punk, un’estensione del rock sperimentale tedesco e la chiamata trascendentale verso la dance music.
Gli LCD Soundsystem nacquero in questo contesto, inizialmente per gioco. Murphy non aveva grandi capacità canore, il suo range vocale, a quel tempo, era una via di mezzo tra il parlato e l’intimidatorio. Ma la loro prima hit, “Losing In My Edge” nel 2002, mostrava una freschezza, un gusto e una padronanza dei propri mezzi non del tutto convenzionale.
Murphy, collezionando nel corso delle sua gioventù numerosi album di ogni genere e forma, mostrando anche uno spiccato lato compulsivo, capì che mettendo insieme sonorità improbabili tra loro poteva produrre interessanti attriti emotivi. Manipolando le tendenze massimaliste della dance music con testi introspettivi, suggerendo una grammatica emotiva senza mai mostrarla.
Le sue canzoni offrivano scorci alla deriva lasciati andare, dove si ama e ci si sente amati.
A sette anni da This Is Happening, arriva American Dream. Preceduto dai primi due singoli, “American Dream” e “Call The Police” (che avevano già fatto sobbalzare dalla sedia Father John Misty) è un album che apparentemente potrebbe sembrare una critica nei confronti dell’attuale politica americana, ma i brani che lo compongono sono molto più sottili ed impressionistici rispetto a quella che potrebbe essere una canzone di protesta.
Il tema principale è la disillusione che si avverte durante l’invecchiamento, la fine dei “sogni” di una gioventù ormai passata. In particolar modo, in “American Dream”, Murphy riflette sul percorso preso dalla sua vita facendo un resoconto degli errori commessi e dei propri difetti: “Find the place where yuo can be boring “.
“Call The Police” è un down-tempo ribelle con ampie chitarre americane che riportano subito alla luce band come The War on Drugs o gli arrangiamenti presenti in The Suburbs degli Arcade Fire.
Ricorrente è il tema della disillusione e della ricerca di un proprio posto all’interno della società, solo che in questo caso si manifesta in un vero attacco verso l’oltraggio politico: “The old guys are frightening to behold/ The kids come out fighting and still doing what they’re told”, ricordando per certi versi i protagonisti di The Suburban War degli Arcade Fire.
Murphy recita un sermone nel quale critica coloro che si aggrappano al potere fermando il rinnovamento: “Well there’s a full-blow rebellion but you’re easy to confuse/ By triggered kids and fakers and some questionable views / Oh, call the cops, call the preachers!/ Before they let us and they lose/ When oh, we all start arguing the history of the Jews / You got nothing left to lose”.
Lo scorrere dell’album, mostra un excursus della carriera degli LCD Soundsystem, riportando alla luce avvenimenti passati e presenti.
Come Ebenezer Scrooge nel romanzo “Canto di Natale” di Charlens Dickens , viene accompagnato dai tre spiriti del Natale passato, presente e futuro, così Jason Murphy viene guidato da un unico spirito a tirare le somme della propria vita, ricordando i tempi passati con i propri amici (How Do You Sleep?) e i fallimenti riportati dal suo allontanamento dalla DFA Records.
Un altro spirito vive nell’ultima traccia, “Black Screen”.
Nessun nome viene citato all’interno della canzone, ma c’è ragione di credere che sia un messaggio per David Bowie, eterna fonte d’ispirazione per James Murphy con cui riuscì a collaborare, se pur in parte, negli ultimi anni della sua vita. Infatti, gli venne inizialmente proposta la co-produzione di Blackstar, salvo poi contribuire solamente alla parte ritmica di alcuni brani.
Quindi se nelle tracce migliori degli LCD Soundsystem si trovano perennemente richiami d’amore e stima nei confronti di David Bowie, perché James Murphy non è mai riuscito a collaborare a stretto contatto con lui? “Black Screen” ci spiega il perché.
“I had fear in the room” canta Murphy con voce flebile e sottile mostrando il suo rimpianto, dolorosamente vulnerabile, di aver avuto paura di cimentarsi con il suo idolo indiscusso.
La canzone scorre ricordando il rapporto tra James Murphy e David Bowie, quasi in un silenzio criptico, che evoca, infine, un paesaggio interstellare.
Questo è tutto ciò che potremmo chiedere in un album degli LCD Soundsystem nel 2017. Per quasi 70 minuti, Murphy, crea un mondo dove tutti i suoi peccati posso essere cancellati e, in un certo senso, è un sogno che si realizza.