Testo di Andrea Mi.
A parte invidiargli i lunghissimi capelli corvini, ho sempre avuto un’ammirazione particolare per Simone Trabucchi, sin da quando l’ho conosciuto, nel giro del Link di Bologna, come la metà del progetto Invernomuto.
Era il 2003-2004 e Andrea Lissoni di Xing m’aveva consigliato di seguire i progetti audiovisivi del duo che il nostro componeva assieme a Simone Bertuzzi.
L’innesto di scultura, editoria e pratiche dal vivo come varianti di ricerca era un altro di quei fattori che mi convinceva a tenere lo sguardo sveglio sui due.
Quando poi, nel 2014 al Museion di Bolzano, cominciarono a mostrare il progetto Negus – Far Eye che avrebbe coinvolto uno dei miei supereroi di sempre, Lee ‘Scratch’ Perry, nella realizzazione del loro primo lungometraggio l’ammirazione è diventata quasi fanatismo.
Anche perché, nel frattempo, proseguiva parallelamente, un altro filone di lavoro per il nostro instancabile Simone Trabucchi, quello legato alla creazione di una vera e propria etichetta, la Hundebiss, per la quale escono chicche come Olyvetty (la creatura di Claudio Rocchetti e Riccardo Benassi) Mudboy e Hair Police.
In seno a quel progetto, che diventa curatoriale con le uscite di James Ferraro, Hype Williams, Stargate, Primitive Art, Lil’ Ugly Mane… viene fuori (siamo nel 2008) l’alias Dracula Lewis, una specie di esperimento sonico che mescola punk, hardcore, gangsta rap e industrial in una idea, molto personale, di “folk music”, declinata in singoli ed ep per No Fun Productions e Souterrain Transmissions.
‘Technical xtc’ è il mixtape di strumentali di Palmistry, Elg, Helm e John Olson dei Wolf Eyes, Cannibal Movie.
Ma nella sua sana irrequietezza artistica Simone non si sente più a proprio agio nelle vesti del vampiro e tira fuori un nuovo alias, Still, con il quale esce, in questi giorni, sulla mitica PAN di Bill Kouligas.
L’album si chiama ‘I’ ed è composto di nove tracce, realizzate in collaborazione sei MC italo-africani di base a Milano, che rappresentano altrettante personalissime interpretazioni degli ibridi possibili tra dancehall, grime, gospel e bass. In vista dell’anteprima fiorentina di ClubToClub, oggi a Palazzo Strozzi, in collaborazione con Disco_nnect (http://bit.ly/absolutfirenze), ho chiesto a Simone di compilarmi una playlist delle cinque tracce che lo aveva maggiormente ispirato nella preparazione del disco. Ha tardato tre giorni a rispondermi e poi mi ha scritto questo:
“Visto che sono in ritardo con la consegna di questa selezione di 5 pezzi per DLSO e Andrea è molto arrabbiato con me ho deciso che sarò generoso e linkerò 5 album completi.