L’Italia, al pari di Francia, Inghilterra e Germania, è stata un cuore pulsante per lo sviluppo della musica elettronica: basti pensare che ai primi del Novecento, la prima istanza di sperimentazione del suono si lega al nome di Francesco Balilla Pratella, uno dei padri della musica futurista.
Nel 1955, poi, è in Corso Sempione a Milano che nasce lo Studio di Fonologia Musicale, terzo polo europeo di sperimentazione di musica contemporanea con strumentazioni elettroniche.
In questo contesto così rigoglioso, le donne italiane hanno dato un importante contributo.
Tra queste Teresa Rampazzi, compositrice vicentina e avanguardista nel campo della ricerca sonora. O ancora, Franca Sacchi e Hilda Dianda e moltissime altre donne italiane che hanno dato un apporto concreto alla musica elettronica ma senza troppi riconoscimenti o menzioni.
Qui, invece, le trovi tutte e puoi imparare un sacco di altre cose.