La verità è che musicalmente quest’anno mi sta deludendo molto.
Non potete immaginare cosa voglia dire essere l’unico sul pianeta a non aver apprezzato DAMN. o a ritenere l’album di Tyler davvero poco originale.
Ora andate oltre gli spergiuri che avrete appena pronunciato nei miei confronti e mettetevi nei miei panni.
Si tratta di un bel guaio, ma come sempre è la musica stessa a trovare una soluzione e dare un senso al mio anno. La risposta si fa chiamare Rex Orange County, ha le sembianze di un ragazzo inglese dai baffi radi e qualche foruncolo in faccia e a marzo ha già fatto l’album dell’anno.
Apricot Princess è piuttosto semplice (o perlomeno lo è all’apparenza), ma caratterizzato da una finezza e una grazia uniche nel genere grazie alla voce di Rex che si staglia, limpida, chiara, su una chitarra pizzicata in un pezzo e su un riffle di piano in un altro.
Un canto che rassicura e rilassa, che pure quando si tramuta in un fischiettio è piacevolissimo. Al di là di questa doverosa premessa, Apricot Princess possiede molte altre doti che mi spingono ad elogiarlo. Ma prima un recap per chiarire da dove esce questo personaggio.
La prima volta che leggo il suo nome è in un tweet di Tyler in cui il rapper californiano lo elogia. E tutti sappiamo come è andata a finire… (per chi non lo sapesse: Rex è presente in due tracce di Flower Boy).
I props di Tyler non passano inosservati ai miei occhi e mi fiondo ad ascoltare i singoli presenti su YouTube. È una cosa che consiglio a tutti coloro che non abbiano ancora ascoltato nessun suo pezzo.
Prendiamo “Untitled”, forse il suo brano meglio riuscito, accompagnato anche da un grande video, tenero, ma denso di significato: Rex parla a e di Thea, la sua fidanzata.
È una canzone d’amore e non sulle sofferenze che causa (già qui sottolineerei la novità, visto che da “Channel orange” sembra che nel vastissimo universo dell’alternative R&B non possa esistere una relazione senza dolore o tradimenti).
Mi piace pensare che Alex (questo il vero nome) sia semplicemente quell’unico fortunato individuo che in mezzo ai mille fallimenti degli altri ce la l’abbia fatta, in amore e nella musica.
La fama vera e propria (quella per la quale sarà notato anche da Tyler) era già arrivata con bcos u will never b free, disco di per sé già “maturo” e leggermente più triste.
La canzone emblematica può essere certamente individuata in “Belly (The Grass Stains)”, dove trova spazio la storia di questa inglesina ricca e infelice.
Anche qui, la narrazione è calda, coinvolgente: sembra quasi di conoscere la ragazza in questione da una vita. Ma la caratteristica che spiazza maggiormente è la naturalezza con cui Alex canta, l’intimità della sua voce, perfetta per risuonare nelle quattro strette mura di una cameretta mal arredata in una città universitaria o in un minuscolo capoluogo di provincia. Non dico che sia semplice far ballare qualche stronzo in un club di Milano, ma senza dubbio è più difficile fare un pezzo che la gente ascolti in privato, quando le tapparelle sono abbassate e si è da soli con la propria musica.
Tornando a noi, nell’aprile di quest’anno Rex esce con l’ultimo album: 10 tracce di cui una strumentale, oserei dire nessuna delle quali skippabile. Oltre alla già sopracitata tematica amorosa, altro motivo del disco è il continuo riferimento alla propria famiglia. Insomma, Apricot Princess è il diario che ROC tiene sotto il cuscino fatto musica, come del resto ne caso del progetto precedente, con la principale differenza che il ragazzo sembra molto più sereno ora.
L’ultimo pezzo pubblicato, Edition, parla di un cambiamento, di uno strappo (la rottura con la fidanzata), ma stando ai più aggiornati social di Thea è tutta una messa in scena valida però come stimolo per creare quel capolavoro che è la canzone.
Alex non è cambiato finora e può darsi che non cambierà neanche in futuro, nonostante la scalata verso il successo sia esponenziale (per dirne una, questo mese ha suonato con uno Skepta travestito da Lucio Dalla ai Mercury Prize).
Il profilo Instagram di ROC è piuttosto scarno e la cosa che colpisce di più è quell’unico following che naturalmente è la sua ragazza. Finché ci sarà Thea ci sarà Alex e finché ci sarà Alex ci sarà buona musica.