EP2 è il primo lavoro dei padovani LEV che si presentano con cinque brani morbidi, dritti e travolgenti, con echi dei Kings of Convenience e occhiate a David Byrne.
Te lo raccontano qui sotto, dopo lo streaming.
Damn Dogs
Dovrebbe essere una canzone vagamente politicizzata, parla di trafficanti d’armi, immigrazione, indifferenza sociale e invece no. In realtà parla di Nicolas Cage e di come abbia più volte deciso di far affrontare ai suoi personaggi ogni tipo di problema con la stessa identica espressione facciale. Non è una canzone sulla guerra, ma più su di un nuovo concetto di sublime che tutti proviamo nel osservare la rappresentazione dell’orrore, romanticamente.
Paranoia da Ballo
La prima versione di questo brano durava 16 minuti ed era fatta di solo rumore. Era tutta fuori tempo perché chi l’ha scritta aveva una cotta per una ragazza a cui piaceva quella musica avanguardista che alla fine è solo rumore e fastidio ma che ha sempre voti alti su Pitchfork.
Poi il rumore si è riassunto nell’ostinazione di una cassa dritta, che imperterrita accompagna l’adolescente interrotta che trovi sempre alle quattro di mattina nei club a ballare per inerzia.
Tu la guardi e sai che se si ferma è perduta, che se si ferma in quel momento potrebbe realizzare che la sua vita è una menzogna, che si è scelta come esistenza la più scontata delle banalità e per questo continua a seguire quella cassa dritta, divertendosi comunque più di te che stai impegnato a giudicarla come uno stronzo.
Null (kramut)
Il 21 dicembre 2012 un ragazzo e una ragazza si ubriacano aspettando la fine del mondo, ovviamente senza vestiti addosso. Finché il ragazzo non inizia a sentire dei suoni innaturali e comincia a convincersi che la fine del mondo stia arrivando sul serio. In un momento di istantaneo rimorso per tutto ciò che la sua vita è stata, decide di scrivere una canzone per venire ricordato. Va avanti dieci minuti e poi smette, non la finisce poiché si rende conto che è il 21 dicembre 2012, e se il mondo finisce, il giorno dopo non ci sarà comunque nessuno a ricordarlo.
Joey Told Me
Non è importante la verità, l’importante è che la narrazione vada avanti scorrevole.
Reflections
Reflections nasce nei pochi secondi di una visione ad occhi aperti. Dopo millenni in cui l’uomo si è interrogato sull’esistenza di Dio, questo si rivela per sbaglio al mondo, e non è affatto un personaggio affidabile: nè serio, nè stimato, completamente sbronzo, distrugge in un attimo qualsiasi convinzione dell’uomo e qualsiasi ipotesi sul senso della vita.
È un brano dal nichilismo spiccio che tratta del rapporto tra un eventuale creatore e il suo creato; un creatore che passa le giornate a bere e guardare BoJack Horseman su Netflix, non interessandosi della propria esistenza, figurarsi di quella di ciò che ha creato.