ARTHUR VEROCAI – Arthur Verocai (1972)
Un altro disco che intimidisce per la sua grandezza. Un maestro immenso Verocai, autore e arrangiatore di successo di tutti i più grandi acts di musica brasiliana a cavallo tra i 60 e 70 (da Ivan Lins a infiniti altri, se sentite una cosa sopra le righe per bellezza registrata in quell’epoca metteteci pure la firma che c’è il suo zampino).
Nel 1972 la Continental gli dice “Arthur ci piaci, perché non fai un disco tutto tuo?”.
E lui convoca la creme dei session-men di Rio De Janeiro, un’intera orchestra di ottoni e archi, e tira fuori un disco che a 45 anni dall’uscita non ha perso una stilla della sua freschezza e grandiosità.
Dentro c’è di tutto: maestose cavalcate funk, folk psichedelico, commoventi samba orchestrali in minore, tutto con un gusto, un’eleganza, una grazia che non teme rivali.
Un disco senza tempo che ha conosciuto un inaspettato quanto clamoroso boom di vendite e di ristampe 35 anni dopo, riscoperto dopo che il rapper LUDACRIS aveva usato un break di “Na Boca Do Sol” come tema portante di un suo singolo!