Moondrive è un progetto di Emanuele Cicerchia che prende forma nel 2014 ma si presenta a tutti con biglietto da visita solo qualche giorno fa, pubblicando l’omonimo album di debutto.
Ci siamo fatti raccontare traccia per traccia quest’esordio un po’ dreamy e molto psichedelico
Swallowing a Toad
Una premessa a questi brevi commenti è necessaria per non confondersi più di quanto si possa fare leggendoli: uno degli scopi dell’album è quello di rimanere il più possibile nella sfera dell’indeterminato, quindi non tanto di emanare dei concetti in modo diretto, affermativo, delineato, ma al contrario cercare di emanare qualcosa di fumoso che possa rimandare a qualcosa di più grande. Anche quei pezzi che nel loro piccolo chiudono il cerchio comunicando qualcosa di più definito lo fanno con l’intenzione di essere poliedrici, intesi con relatività e alludere a qualcosa di altro.
Questo pezzo si divide essenzialmente in due parti, un inizio e una fine dell’inizio. Le parole del brano, le prime dell’album, fanno riferimento alla volontà o alla causa dello stare, al mondo, o in uno spaziotempo, per qualcosa o qualcuno, di concreto o di astratto.
Last Minute of the Last Day
Il secondo brano è stato scritto dopo uno dei tanti ritardi che mi contraddistinguono, in particolare uno che ha cambiato drasticamente il corso degli eventi futuri, è anche uno dei brani che sono venuti fuori prima che il disco fosse un disco.
Particular
Questo è probabilmente il brano più vecchio che c’è all’interno del disco. Nonostante l’anima dell’album sostanzialmente vada a virare su altre prospettive mi sono convinto a contestualizzarlo dentro il tutto e ad inserirlo, lasciarlo fuori dal disco non era “giusto”. Parla di una dipartita.
Old Dark Wild Beast
Old Dark Wild Beast è venuto fuori immaginando una musica che potesse accompagnare la sensazione di una persona di avere dentro di sè una bestia, un demone, che spesso si fa sentire ed esige il proprio spazio ed altre volte semplicemente accompagna. La musicalità del brano, la genesi, (anche se era lontanissima da quella attuale) è affiorata dentro la testa dopo una delle tante improvvisazioni, possiamo chiamarle psichedeliche, che facciamo con uno dei collettivi che portiamo avanti, a cui tra l’altro ruotano intorno varie cose, tra cui alcune delle persone che suonano dal vivo in questo progetto.
Not Anymore
Da considerarsi quasi come un pezzo unico con il precedente.
E’ una sorta di mantra che fa entrare progressivamente tutti gli strumenti che ne compongono la musicalità e si ripete.
Dipartite, o stanziamenti.
Samurai
Samurai è il terzo ed ultimo brano di quelli un po’ più vecchi che sono stati inseriti nell’album. C’era la necessità che ne facessero parte per chiudere un’esperienza.
Finders Keepers
Questo pezzo è pensato per dare respiro, per spezzare un po’ i tempi. E’ sicuramente la canzone più “suonata” insieme, è infatti l’unico pezzo che si è sviluppato in sala prove da un embrione più o meno deciso.
Bear
Per molto tempo è stato il mio preferito, forse lo è ancora. L’idea era quella di scrivere un pezzo con un mood disteso e smielato, quasi per scherzo, all’inizio del pezzo forse questa cosa è rimasta, anche se ha perso parte del suo intento giocoso e poi vira su altre strade.
The Elephants Are Small
Non ho avuto un grande rapporto con questo brano verso la chiusura del disco, è il più lungo, sicuramente il più canonico, quello che più di altri si può collegare ad un determinato sound.
Un rapporto di allucinazioni & rivelazioni che si intrecciano.
Violet Moon
Violet Moon è sostanzialmente divisa in tre parti che sono nate staccate, ma hanno trovato un grande amore reciproco. Mi piaceva l’idea che la prima parte emanasse un senso di stanchezza e a causa di esso ci si lasciasse trasportare poi.
Two of Us
Non ho mai avuto dubbi sul fatto che questo pezzo avrebbe chiuso l’album. Anche se credo che il quadro del disco sia formato da tanti elementi differenti in cui ognuno svolge il preciso ruolo e non sia altrimenti sostituibile, forse, per la mia percezione attuale, questo brano è uno di quelli che più significa la filosofia che sta alla base del tutto.