Yaeji è una ventiquattrenne coreana di base a New York che oggi ha pubblicato il suo secondo EP, intitolato proprio EP2.
Lei ha richiamato più volte la nostra attenzione: lo ha fatto con la Boiler Room, lo ha fatto con il remix di Passionfruit di Drake e, infine, con Drink I’m Sipping On tratto dall’ultimo EP.
Yaeji è insieme cantante, rapper, producer, DJ ma, prima di tutto, un’artista visiva.
In una recente intervista a Pitchfork ha infatti dichiarato di aver iniziato a fare musica quasi per hobby, proprio perché si immaginava esclusivamente come una graphic designer.
music was really a short-lived hobby, and I had no idea I would rediscover that hobby, because I always believed myself to be a visual person. All of the music stuff was a surprise.
Dopo gli studi a New York, però, la musica ha iniziato a prendere il sopravvento: Ableton, il piano, le tracce su Soundcloud e l’interesse per la musica elettronica hanno portato al primo omonimo EP fatto di 5 tracce e uno switch continuo tra l’inglese e il coreano.
La voce è languida e le tracce scorrono piacevolmente, tendendo ora al pop, ora alla dance music.
Con questo secondo lavoro Yaeji tiene fede ad un genere ibrido (house, dance, pop, rap) e ad una lingua ibrida ma arricchisce i testi di un’enorme profondità (quasi in contrasto con quella sua voce così eterea).
Le liriche le vengono fuori quando è in viaggio da sola ma anche quando si trova circondata da milioni di persone: è in entrambe le situazioni che Yaeji riesce a trovare il suo spazio e tracciare il perimetro di un’intoccabile intimità.
Il suo ultimo singolo, Raingurl ne è un esempio:
that’s the definition of introspection at the club
I testi sono fortemente identitari, parlano del suo essere Coreana e Americana insieme (di qui anche la scelta di non voler rinunciare a nessuna delle due lingue). E come i testi, anche la musica di Yaeji ha una bella personalità, così amorfa e precisa allo stesso tempo.
Se ancora non avete scommesso su di lei, ascoltatevi qui sotto il suo EP2.