Esce oggi Agape, l’EP di debutto di Aadae, cantante e songwriter di origini nigeriane ma cresciuta nel distretto londinese di Peckham.
Inevitabile, quindi, che il suo sound sia il riflesso delle radici africane e della collezione di dischi del papà (afro 70, Yoruba gospel, reggae e Fela Kuti) così come della cultura musicale su cui l’Inghilterra le ha aperto gli occhi (jazz, funky, neo-soul, M.I.A. e Little Dragon).
I describe my sound as a pop-lover’s take on the classic afrobeat form. It was always important to me that my music told my story. Whatever I do has to represent my British upbringing as well as my Nigerian heritage.
Agape EP è già nel titolo un richiamo alle origini, alla tradizione cristiana dei genitori, all’amore disinteressato (ἀγάπη): un EP viscerale, tribale ma allo stesso tempo pieno di richiami soul e jazz.
Aadae ha però anche un altro grande talento: quello di saper creare un mix perfetto tra un sound primitivo e l’attitudine pop. Il suo è un afrobeat che oltre a richiamare nell’immediato qualcosa di primordiale sa anche guardare al futuro, a Santigold o a Beyoncé e all’obiettivo di poter arrivare a chiunque.