Viene da Oslo ma il suo ultimo album “Every Eye” è uscito per Jakarta Records – la nostra label tedesca preferita – e vanta le produzioni di Fredfades, MNDSGN, DJ Harrison, Kiefer, Kaytranada e Dâm- Funk. Le 14 tracce del disco sono diverse visioni del mondo e della condizione umana, come vetrini colorati attraverso cui guardare tutto, con la testa che comunque non la smette mai di muoversi a tempo. E allora mentre balliamo travolti da un mix di jazz, funk e hip-hop west-coast ci troviamo a pensare alle occasioni perse, al razzismo, al nazismo, alla meritocrazia, ai conflitti interni, e ci troviamo noi stessi dentro un conflitto interno tra i movimenti e i pensieri da cui solo dopo il quattordicesimo brano usciremo vincitori. “Every Eye” è un modo di vedere diverso, un posto dove andare a piedi, un gesto da interpretare.
Per chi ha scritto su un muro qualsiasi di Padova “Por esta libertad, bella como la vida”, per chi ama J Dilla, e per chi dimentica in fretta cose che pensava non avrebbe mai potuto dimenticare, e ha bisogno di un amico, di un viaggio o di un taccuino.